PROGETTAZIONE NUOVO POLO uffici in codogno (lo)
Studio Nicolini è responsabile della progettazione integrata della nuova area uffici di una nota azienda locale, in collaborazione con l'Arch. Paola Orlandi: la progettazione tocca la quasi totalità delle discipline
- STRUTTURALE: per messa in sicurezza, rinforzo e modifica degli impalcati esistenti in ottica dell'inserimento del nuovo layout architettonico, nuove realizzazioni metalliche a supporto di aree di ampliamento e demolizione/ricostruzione di edificio perimetrale esistente;
- ENERGETICA: studio focalizzato sull'adempimento dei requisiti minimi in materia (DDUO n°18456) mediante coibentazione di strutture opache verticali ed orizzontali, nuova installazione di componenti finestrati e facciate continue aventi indici di prestazione garantiti;
- IMPIANTISTICA: progettazione di impianto di climatizzazione estiva ed invernale a soddisfacimento dei relativi fabbisogni specifici calcolati mediante software termotecnico Edilclima EC700, dopo accurata modellazione dei vari profili di utilizzo dei locali (sale riunioni, aree conferenze, zona bar, ecc) del tipo full electric ad espansione diretta;
- ANTINCENDIO: progettazione rete antincendio a protezione dell'area uffici mediante installazione idranti a parete
- INVARIANZA IDRAULICA: l'intervento in progetto, nella sua totalità, rientra nelle casistiche per cui il Decreto Regionale n°7-2017 prevede la realizzazione di opere di laminazione / invaso acque meteoriche nel rispetto del principio di Invarianza. nella casistica specifica si è realizzata vasca di laminazione di 190 mq, con una superficie di 140 mq sottostanti l'edificio in progetto.
Marzo 2024
- STRUTTURALE: per messa in sicurezza, rinforzo e modifica degli impalcati esistenti in ottica dell'inserimento del nuovo layout architettonico, nuove realizzazioni metalliche a supporto di aree di ampliamento e demolizione/ricostruzione di edificio perimetrale esistente;
- ENERGETICA: studio focalizzato sull'adempimento dei requisiti minimi in materia (DDUO n°18456) mediante coibentazione di strutture opache verticali ed orizzontali, nuova installazione di componenti finestrati e facciate continue aventi indici di prestazione garantiti;
- IMPIANTISTICA: progettazione di impianto di climatizzazione estiva ed invernale a soddisfacimento dei relativi fabbisogni specifici calcolati mediante software termotecnico Edilclima EC700, dopo accurata modellazione dei vari profili di utilizzo dei locali (sale riunioni, aree conferenze, zona bar, ecc) del tipo full electric ad espansione diretta;
- ANTINCENDIO: progettazione rete antincendio a protezione dell'area uffici mediante installazione idranti a parete
- INVARIANZA IDRAULICA: l'intervento in progetto, nella sua totalità, rientra nelle casistiche per cui il Decreto Regionale n°7-2017 prevede la realizzazione di opere di laminazione / invaso acque meteoriche nel rispetto del principio di Invarianza. nella casistica specifica si è realizzata vasca di laminazione di 190 mq, con una superficie di 140 mq sottostanti l'edificio in progetto.
Marzo 2024
NUOVA COSTRUZIONE DI VILLE UNIFAMILIARI
NEL COMUNE DI CODOGNO
Procedono a passo spedito i lavori per la nuova costruzione di ville unifamiliari indipendenti nel comune di Codogno, Quartiere San Biagio interamente seguiti dallo Studio Nicolini. I nuovi edifici saranno dotati di tutti i comfort ed i vantaggi derivanti da una progettazione strutturale, energetica ed impiantistica di ultimo livello atta a garantire performance anti-sismiche del fabbricato, risparmio energetico e benessere interno ambientale.
La struttura è del tipo a telaio in cemento armato e tamponamenti in laterizio Poroton isolati esternamente con tecnica a cappotto mediante EPS grafitato; il solaio di pavimentazione del piano terra poggia su vespaio areato, la copertura a doppia falda è in legno, anch'essa isolata con apposizione di isolante minerale. I serramenti godranno di performance garantite da valore di trasmittanza complessiva dell'elemento inferiore a 1.300 W/mqK.
Il sistema edificio-impianto è di ultimissima generazione, full electric: generazione in pompa di calore esclusiva aria-acqua a servire pannelli radianti a pavimento (regime invernale) e ventilconvettori canalizzati (regime estivo). Produzione acqua calda sanitaria garantita da scaldacqua in pompa di calore dedicato.
Campo solare fotovoltaico corredato da batterie di accumulo in grado di soddisfare parte del fabbisogno in ingresso alla generazione di impianto.
Previsione di classe energetica: A4
Febbraio 2024
fasi conclusive PER RISTRUTTURAZIONE DI CONDOMINI IN REGIME DI SUPERBONUS 110%
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Si sono concluse nelle settimane passate i lavori di efficientamento energetico di alcuni dei condomini seguiti dallo Studio Nicolini in regime di Superbonus 110%: Le lavorazioni hanno riguardato principalmente:
- 1) l'isolamento a cappotto (EPS addittivato con grafite / lana di roccia) delle partizioni verticali ed orizzontali con incidenza superiore al 25% dell'involucro lordo disperdente, ovvero isolamento delle pareti perimetrali e delle copertura -2) la sostituzione dei componenti finestrati con nuovi elementi ad indice di prestazione garantito (trasmittanza del nuovo serramento uguale o inferiore a 1,300 W/mqK) con contestuale sostituzione dei sistemi oscuranti tipo avvolgibili in PVC -3) sostituzione di generatore di calore autonomo tipo caldaia murale con nuova caldaia a condensazione ad alto rendimento con contestuale installazione di valvole termostatiche su corpi scaldanti del tipo radiatori a parete -4) sostituzione o nuova installazione di sistemi oscuranti tipo tendaggi con esposizione sfavorevole (non esposizione Nord) a schermare componenti finestrati la fine di ridurre il carico estivo delle singole unità imm.ri Le lavorazioni sopra sinteticamente descritte hanno permesso una globale riqualificazione energetica (ed architettonica com'è possibile notare nelle foto PRE-POST a fianco) e il salto di classe energetica da classe G a classe B. Dicembre 2023 |
ristrutturazione edilizia DI CONDOMINIO IN CODOGNO Q.RE SAN BIAGIO
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Procede la ristrutturazione di edificio condominiale sito in Codogno, Q.re San Biagio: il fabbricato sarà totalmente riqualificato nella sua componente edilizia ormai obsoleta. IN PROGETTO: Si realizzerà isolamento a cappotto sulle murature perimetrali verso esterno con EPS addittivato grafite e coibentazione della copertura a doppia falda inclinata attestante su sottotetto non climatizzato. A breve l'ultimazione dei lavori! Novembre 2023 |
progetto RELAMPING DI EDIFICI PUBBLICI NEL COMUNE DI OSSAGO LODIGIANO
Per RELAMPING si intende la sostituzione delle lampade tradizionali, ad escandescenza o simili, con nuovi corpi illuminanti dotati di tecnologia a LED. L’intervento di relamping oltre a garantire un adeguato grado di illuminazione, permette un consistente risparmio energetico dovuto, in primis, alla nuova e più efficiente tecnologia a LED: questa rappresenta senz’altro una tra le più grandi innovazioni nel mondo dell’illuminotecnica. Il LED (“light emitting diode” ovvero diodo ad emissione luminosa) utilizza una tecnologia sviluppata nel 1962 da Nick Holoniack basata sui semiconduttori in grado di generare luce (fotoni) in modo spontaneo.
La radiazione luminosa viene prodotta quando nella giunzione che costituisce il diodo passa elettricità (con valori compresi tra 10 a 30 mA) convertendo la corrente in luce.
La tecnologia LED è entrata in commercio relativamente tardi rispetto alla data della sua creazione, questo perché ha subito diverse fasi di trasformazione, evolvendosi nel tempo e diventando così sempre più idonea per applicazioni domestiche, pubbliche e industriali.
La tecnologia applicata all’illuminazione sta evolvendo in modo continuo rispondendo ad esigenze sempre maggiori da parte dei consumatori e permettendo risultati prima impensabili. Dal 2011 vengono prodotti i primi diodi fotoemittenti da 100 lumen per Watt, raggiungendo l’efficienza delle lampade fluorescenti compatte (comunemente chiamate “a basso consumo”).
Tutta la tecnologia che ruota attorno alla produzione di una sorgente LED di qualità e dalle elevate prestazioni è progredita in questi decenni, permettendoci di produrre lampade dalle performance insuperabili associate al massimo risparmio possibile.
La sostituzione del parco lampade degli edifici comunali viene analizzata, con specifici riferimenti all’effettivo risparmio conseguibile grazie alla nuova tecnologia LED. Noto il numero di lampade, censite durante sopralluogo, preso atto della tipologia tradizionale ad escandescenza, si è valutata l’energia primaria kWh/anno impiegata al solo servizio di illuminazione dell’intero fabbricato allo stato attuale e in seguito alla prevista sostituzione dei corpi illuminanti.
Ottobre 2023
La radiazione luminosa viene prodotta quando nella giunzione che costituisce il diodo passa elettricità (con valori compresi tra 10 a 30 mA) convertendo la corrente in luce.
La tecnologia LED è entrata in commercio relativamente tardi rispetto alla data della sua creazione, questo perché ha subito diverse fasi di trasformazione, evolvendosi nel tempo e diventando così sempre più idonea per applicazioni domestiche, pubbliche e industriali.
La tecnologia applicata all’illuminazione sta evolvendo in modo continuo rispondendo ad esigenze sempre maggiori da parte dei consumatori e permettendo risultati prima impensabili. Dal 2011 vengono prodotti i primi diodi fotoemittenti da 100 lumen per Watt, raggiungendo l’efficienza delle lampade fluorescenti compatte (comunemente chiamate “a basso consumo”).
Tutta la tecnologia che ruota attorno alla produzione di una sorgente LED di qualità e dalle elevate prestazioni è progredita in questi decenni, permettendoci di produrre lampade dalle performance insuperabili associate al massimo risparmio possibile.
La sostituzione del parco lampade degli edifici comunali viene analizzata, con specifici riferimenti all’effettivo risparmio conseguibile grazie alla nuova tecnologia LED. Noto il numero di lampade, censite durante sopralluogo, preso atto della tipologia tradizionale ad escandescenza, si è valutata l’energia primaria kWh/anno impiegata al solo servizio di illuminazione dell’intero fabbricato allo stato attuale e in seguito alla prevista sostituzione dei corpi illuminanti.
Ottobre 2023
E ADESSO COSA FACCIAMO?
SUPERbonus atto secondo
Cosa resta da fare a StudioNicolini prima che il superbonus sparisca del tutto:
Intanto però pare maturata la consapevolezza che certi edifici energivori degli anni '50, '60, '70 del secolo scorso debbano necessariamente essere riqualificarli energeticamente visti, in primis, i ben noti prezzi dei vettori energetici attuali.
Si va anchesì verso la consapevolezza che gli interventi di efficientamento energetico debbano ripagarsi da soli senza far appoggio eccessivamente sui bonus statali.
Settembre 2023
- Innanzitutto portare a termine i progetti degli edifici da due a quattro unità immobiliari di unica proprietà e i condomini che a novembre sono riusciti a perfezionare gli aspetti per rimanere nell’aliquota del 110%. Purtroppo per questo tipo di attività il problema più rilevante rimane la difficoltà di trovare imprese in grado di effettuare sconto in fattura in quanto dispongono di una possibilità di cessione del credito presso un istituto bancario
- Poi raccogliere i delusi e gli abbandonati delle villette unifamiliari ex 110%; scappati i tecnici che promettevano sicuro supporto termotecnico/edilizio/strutturale/fiscale e svaniti nel nulla i General contractor (o meglio, sono tornati a fare quello che facevano prima del superbonus, cioè il fruttivendolo al mercato), un certo numero di proprietari di unifamiliari si è ritrovato a veder sfumare la possibilità del 110% e ora chiede di valutare la possibilità almeno di poter usufruire entro l'anno dell'aliquota al 90%. Con tutte le limitazioni del caso, in primis quella dovuta al reddito di riferimento
- Allo stesso modo arrivano gli amministratori che trasportano i propri condomini anch'essi lasciati a piedi dai General contractor che hanno promesso ovviamente il tutto gratis, ma poi sono spariti e divenuti non più rintracciabili (comunque li troveresti di fianco al banco del fruttivendolo di cui sopra); anche questa categoria di clienti vuole valutare in fretta e furia la possibilità di ottenere almeno il 90%, consapevoli ormai che il " tutto gratis " era una bufala per i più ingenui.
- Infine stanno giungendo le prime contestazioni: lavori mal eseguiti, non definitivamente conclusi, impianti non funzionanti, problemi con la cessione del credito, contratti condominio/General contractor capestri, interventi eseguiti da General contractor per far man bassa di crediti fiscali in barba a qualunque congruità dei prezzi e ammissibilità degli interventi. Nei prossimi anni ci sarà da fare per gli avvocati e anche per i consulenti tecnici di parte nelle cause civili che si insedieranno per risarcimento danni
Intanto però pare maturata la consapevolezza che certi edifici energivori degli anni '50, '60, '70 del secolo scorso debbano necessariamente essere riqualificarli energeticamente visti, in primis, i ben noti prezzi dei vettori energetici attuali.
Si va anchesì verso la consapevolezza che gli interventi di efficientamento energetico debbano ripagarsi da soli senza far appoggio eccessivamente sui bonus statali.
Settembre 2023
QUEL CHE RESTA DEL SUPERBONUS 110%
Con l'avvicinarsi della data del 30 marzo 2023 si chiuderanno definitivamente tutte le opzioni di maturare credito d'imposta per il 110% dei lavori effettuati di efficientamento energetico, ben noti come superbonus, nell'ambito degli edifici unifamiliari.
A partire dal giugno 2020 e fino ad oggi, StudioNicolini ha valutato fattibilità ed effettuato progetti per numero 63 interventi potenzialmente possibili nell'ambito delle unifamiliari e sono già stati condotti a termine con esito positivo 36 di questi.
Ecobonus e SismaBonus, in alcuni casi con completa demolizione e ricostruzione dell'edificio.
Quel che resta di questi interventi effettivamente eseguiti, a parte il maggior comfort interno delle abitazioni e il risparmio energetico che comincia a concretizzarsi effettivamente, è un pacco di carta che StudioNicolini sta consegnando a tutti i clienti quale frutto dell'attività progettuale e di supporto fiscale operata in questi mesi.
Un fascicolo di carta accompagnato anche da una chiavetta contenente all'interno tutti documenti in formato digitale, che permetterà al cliente di affrontare qualsiasi chiarimento fosse eventualmente richiesto nei prossimi anni.
Sotto questo punto di vista, infatti, pensiamo se ne vedranno delle belle.
Un pacco di carta che sta a testimoniare la notevole difficoltà incontrata nell'attuare questi interventi soggetti a continui cambiamenti legislativi, variazioni di interpretazioni, problematiche di reperimento di materiali ed attrezzature, nonché degli esecutori delle opere.
A partire dal giugno 2020 e fino ad oggi, StudioNicolini ha valutato fattibilità ed effettuato progetti per numero 63 interventi potenzialmente possibili nell'ambito delle unifamiliari e sono già stati condotti a termine con esito positivo 36 di questi.
Ecobonus e SismaBonus, in alcuni casi con completa demolizione e ricostruzione dell'edificio.
Quel che resta di questi interventi effettivamente eseguiti, a parte il maggior comfort interno delle abitazioni e il risparmio energetico che comincia a concretizzarsi effettivamente, è un pacco di carta che StudioNicolini sta consegnando a tutti i clienti quale frutto dell'attività progettuale e di supporto fiscale operata in questi mesi.
Un fascicolo di carta accompagnato anche da una chiavetta contenente all'interno tutti documenti in formato digitale, che permetterà al cliente di affrontare qualsiasi chiarimento fosse eventualmente richiesto nei prossimi anni.
Sotto questo punto di vista, infatti, pensiamo se ne vedranno delle belle.
Un pacco di carta che sta a testimoniare la notevole difficoltà incontrata nell'attuare questi interventi soggetti a continui cambiamenti legislativi, variazioni di interpretazioni, problematiche di reperimento di materiali ed attrezzature, nonché degli esecutori delle opere.
Nel mese di ottobre Regione Lombardia ha emesso un bando investimenti per la ripresa con finalità la riqualificazione energetica delle piccole e medie imprese.
Con un contributo massimo pari a 50 000 € e una spesa minima di 15 000 €, la regione si impegna a coprire il 50% delle spese complessive ammissibili per:
Studio Nicolini è in grado di supportare le attività che vogliano accedere al finanziamento sviluppando la parte di consulenza tecnica specifica energetica e impiantistica attraverso:
Con un contributo massimo pari a 50 000 € e una spesa minima di 15 000 €, la regione si impegna a coprire il 50% delle spese complessive ammissibili per:
- l’acquisto e l’istallazione di apparecchi di riscaldamento
- opere murarie e impiantistiche
- spese tecniche di consulenza
Studio Nicolini è in grado di supportare le attività che vogliano accedere al finanziamento sviluppando la parte di consulenza tecnica specifica energetica e impiantistica attraverso:
- Un sopralluogo presso il sito oggetto di richiesta di finanziamento per accertare lo stato dei luoghi e fare opportuni rilievi
- La realizzazione di un efficiente modello energetico del sistema edificio impianto stato attuale
- La rivalutazione dello stesso modello energetico avendo applicato i parametri di rendimento degli impianti in sostituzione di quelli attuali
- Il calcolo dei consumi ante e post e quindi la relativa differenza – diagnosi energetica ante e post
- La compilazione e caricamento della relazione su intervento di efficientamento energetico, necessaria quale attività per domanda di contributo (caricamento on-line mediante accesso al portale piattaforma regione Lombardia)
Squilla il telefono... ma nessuno risponde
Questo il motivo di alcune telefonate che giungono in ufficio da parte di proprietari di villette unifamiliari che si trovano a dover affrontare l'imminente scadenza del 30% dell'esecuzione dei lavori entro il 30 settembre, per poter usufruire dei benefici fiscali super fino al prossimo 31 dicembre.
Il General contractor, garante della tempestiva e corretta esecuzione dei lavori ormai già da diversi mesi, non si è mai più fatto vivo. I lavori non sono partiti. Impossibile poter arrivare al 30% degli stessi nei prossimi giorni.
Il superbonus 110% è pertanto svanito.
Il progettista a cui ci si era affidati per l'esecuzione dei lavori non ha prodotto risultati concreti, non si è potuto appaltare i lavori. Impossibile poter arrivare al 30% degli stessi nei prossimi giorni.
Il superbonus 110% è pertanto svanito.
Da qui la chiamata presso lo studio Nicolini per capire se è possibile in qualche maniera rimediare al volo a questa incresciosa situazione: dall'altra parte il telefono squilla ma nessuno da tempo risponde più.
Studio Nicolini era stato facile indovino quando, diversi mesi or sono, aveva prospettato la problematica che nel super bonus 110% ci si sarebbero ficcati dentro come General contractor, i titolari del banco di frutta e verdura al mercato. Sicuramente accompagnati dal proprio cuggino, esperto libero professionista energetico, che avrebbe provveduto a tutte le incombenze tecniche.
Adesso i nodi vengono al pettine e molti che avevano cullato il sogno del "rifaccio casa tutto gratis a spese dello Stato” si sono ricreduti e necessariamente rinunciano al sogno coltivato in tutti questi mesi.
Non ci si improvvisa esecutori di attività edilizie specifiche, né tantomeno progettisti di interventi complessi.
L'avevamo detto.
Tra poco inizierà lavoro per gli avvocati; vai con le cause…
Il General contractor, garante della tempestiva e corretta esecuzione dei lavori ormai già da diversi mesi, non si è mai più fatto vivo. I lavori non sono partiti. Impossibile poter arrivare al 30% degli stessi nei prossimi giorni.
Il superbonus 110% è pertanto svanito.
Il progettista a cui ci si era affidati per l'esecuzione dei lavori non ha prodotto risultati concreti, non si è potuto appaltare i lavori. Impossibile poter arrivare al 30% degli stessi nei prossimi giorni.
Il superbonus 110% è pertanto svanito.
Da qui la chiamata presso lo studio Nicolini per capire se è possibile in qualche maniera rimediare al volo a questa incresciosa situazione: dall'altra parte il telefono squilla ma nessuno da tempo risponde più.
Studio Nicolini era stato facile indovino quando, diversi mesi or sono, aveva prospettato la problematica che nel super bonus 110% ci si sarebbero ficcati dentro come General contractor, i titolari del banco di frutta e verdura al mercato. Sicuramente accompagnati dal proprio cuggino, esperto libero professionista energetico, che avrebbe provveduto a tutte le incombenze tecniche.
Adesso i nodi vengono al pettine e molti che avevano cullato il sogno del "rifaccio casa tutto gratis a spese dello Stato” si sono ricreduti e necessariamente rinunciano al sogno coltivato in tutti questi mesi.
Non ci si improvvisa esecutori di attività edilizie specifiche, né tantomeno progettisti di interventi complessi.
L'avevamo detto.
Tra poco inizierà lavoro per gli avvocati; vai con le cause…
lo Studio Nicolini ha in parte concluso / sta portando a termine i progetti di efficientamento energetico di edifici unifamiliari (oppure da 2 a 4 u.i. di un unico proprietario), finalizzati ad ottenere il massimo degli incentivi previsti (110% superbonus).
In seguito solo alcuni esempi in cui si sono eseguiti gli interventi trainanti (primo fra tutto l’isolamento termico dell’involucro riscaldato accompagnato quasi sempre dalla sostituzione del generatore di calore con pompa di calore) e gli interventi trainati (serramenti, fotovoltaico, batterie di accumulo, wallbox, tende oscuranti esterne).
IL grado di efficienza energetica ha subito in tutti questi casi incrementi davvero notevoli; in genere dalle classi G-F alle classi A.
Sta passando l’ultimo treno per permettere ancora ad altri proprietari di unifamiliari di effettuare e concludere i lavori entro il 31.12.2022 avendo però come vincolo quello di iniziare ed effettuare lavori per il 30% dell’importo entro il 30.09.2022.
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Ubicazione: Somaglia Interventi trainanti:
Classe energetica post intervento: A3 |
Ubicazione: San Fiorano Interventi trainanti:
Classe energetica post intervento: A1 |
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Ubicazione: San Fiorano
Interventi trainanti:
Classe energetica post intervento: A4 |
STUDIO NICOLINI RESPONSABILE GESTIONE SICUREZZA AMIANTO
Non solo superbonus: studio Nicolini prosegue nelle attività volte alla sicurezza degli ambienti di lavoro e più in generale degli ambienti esterni in cui sono presenti strutture di coperture contenenti fibre di amianto (cosiddetto Eternit).
In questo ambito Studio Nicolini svolge il ruolo di responsabile per la gestione della sicurezza amianto, provvedendo periodicamente ad ispezioni sulle varie coperture, onde accertare la sussistenza di requisiti di compattezza della matrice friabile degli elementi in cui sono contenute le fibre di amianto.
Questo periodico controllo consente di monitorare tali strutture e indicare al proprietario delle stesse quando giunge il momento di programmare interventi radicali di manutenzione e di bonifica.
Nelle immagini recente intervento svolto sulle coperture del Comune di Casalpusterlengo
In questo ambito Studio Nicolini svolge il ruolo di responsabile per la gestione della sicurezza amianto, provvedendo periodicamente ad ispezioni sulle varie coperture, onde accertare la sussistenza di requisiti di compattezza della matrice friabile degli elementi in cui sono contenute le fibre di amianto.
Questo periodico controllo consente di monitorare tali strutture e indicare al proprietario delle stesse quando giunge il momento di programmare interventi radicali di manutenzione e di bonifica.
Nelle immagini recente intervento svolto sulle coperture del Comune di Casalpusterlengo
non solo superbonus
Si sono da poco conclusi i lavori di ricostruzione a seguito del danneggiamento subito da una costruzione rurale, post tromba d'aria avvenuta la scorsa estate in comune di Corte Palasio.
Il cascinale risultava completamente scoperchiato ed il tetto in legno e parzialmente i pilastri, rovinosamente danneggiati.
Studio Nicolini ha seguito, in appoggio al maestro d'ascia Franco Facchini della omonima impresa di costruzioni specializzata in tetti in legno, la ricostruzione della struttura agricola ed in particolare il tetto che ora si ripresenta nella sua originaria bellezza.
La struttura ora risulta antisismica e si appresta ad essere nuovamente utilizzata per gli scopi storici a cui è destinata
Nell’immagine seguente il modello strutturale elaborato per il coretto dimensionamento delle membrature
Il cascinale risultava completamente scoperchiato ed il tetto in legno e parzialmente i pilastri, rovinosamente danneggiati.
Studio Nicolini ha seguito, in appoggio al maestro d'ascia Franco Facchini della omonima impresa di costruzioni specializzata in tetti in legno, la ricostruzione della struttura agricola ed in particolare il tetto che ora si ripresenta nella sua originaria bellezza.
La struttura ora risulta antisismica e si appresta ad essere nuovamente utilizzata per gli scopi storici a cui è destinata
Nell’immagine seguente il modello strutturale elaborato per il coretto dimensionamento delle membrature
Intervento di sostituzione strutturale per edificio plurifamiliare in comune di pizzighettone
Sfruttando l’opportunità di incentivazione fiscale fornita dal sisma bonus 110%, studio Nicolini è intervenuto nell'ambito dell'adeguamento antisismico di edificio plurifamiliare esistente, in Comune di Pizzighettone d'Adda, realizzato attorno agli anni 50 del secolo scorso.
Valutato che la struttura portante in muratura non garantiva adeguata sicurezza nei confronti delle azioni sismiche, nell'ottica di un intervento più ampio di manutenzione straordinaria dell'intero edificio, si è scelta la strada della cosiddetta " sostituzione strutturale ".
Trattasi cioè di sostituire alla non adeguata struttura scatolare in muratura portante, una nuova tipologia di struttura realizzata con telaio in conglomerato cementizio armato resistente alle azioni sismiche come da attuale normativa.
La strada di questa sostituzione è la demolizione completa dell'edificio ed il rifacimento dello stesso, nello stesso sedime di costruzione e con la stessa sagoma, ma con struttura portante di nuova concezione, a partire dal sistema di fondazioni.
La sostituzione strutturale è la scelta progettuale quasi obbligata per poter riqualificare edifici strutturalmente obsolescenti ed insicuri realizzati nel secolo scorso, sfruttando al meglio le opportunità concesse dai l'le incentivazioni fiscali e dal testo unico dell'edilizia che qualifica ora come ristrutturazione, la demolizione completa e ricostruzione dell'edificio.
Valutato che la struttura portante in muratura non garantiva adeguata sicurezza nei confronti delle azioni sismiche, nell'ottica di un intervento più ampio di manutenzione straordinaria dell'intero edificio, si è scelta la strada della cosiddetta " sostituzione strutturale ".
Trattasi cioè di sostituire alla non adeguata struttura scatolare in muratura portante, una nuova tipologia di struttura realizzata con telaio in conglomerato cementizio armato resistente alle azioni sismiche come da attuale normativa.
La strada di questa sostituzione è la demolizione completa dell'edificio ed il rifacimento dello stesso, nello stesso sedime di costruzione e con la stessa sagoma, ma con struttura portante di nuova concezione, a partire dal sistema di fondazioni.
La sostituzione strutturale è la scelta progettuale quasi obbligata per poter riqualificare edifici strutturalmente obsolescenti ed insicuri realizzati nel secolo scorso, sfruttando al meglio le opportunità concesse dai l'le incentivazioni fiscali e dal testo unico dell'edilizia che qualifica ora come ristrutturazione, la demolizione completa e ricostruzione dell'edificio.
RISTRUTTURAZIONE DI CONDOMINIO SITO IN LODI - ACCESSO INCENTIVI SUPERBONUS 110%
Al via, nei giorni passati, il primo cantiere “Superbonus” dello Studio Nicolini.
In seguito ad un approfondito studio preliminare di fattibilità, atto ad accertare l’effettiva possibilità dell’edificio di realizzare un salto di almeno due classi energetiche con gli interventi migliorativi indicati e scelti in accordo con la committenza, si è proceduto alla progettazione esecutiva e alla cantierizzazione degli stessi.
Per il condominio San Bernardo è prevista una importante ristrutturazione, sia edilizia che impiantistica; verranno infatti realizzati i seguenti interventi:
La combinazione degli scenari di intervento sopra elencati si prevede che possa portare l’edificio, che allo stato attuale risulta in classe energetica F, alla classe energetica A1.
Stay tuned… per i prossimi aggiornamenti!
In seguito ad un approfondito studio preliminare di fattibilità, atto ad accertare l’effettiva possibilità dell’edificio di realizzare un salto di almeno due classi energetiche con gli interventi migliorativi indicati e scelti in accordo con la committenza, si è proceduto alla progettazione esecutiva e alla cantierizzazione degli stessi.
Per il condominio San Bernardo è prevista una importante ristrutturazione, sia edilizia che impiantistica; verranno infatti realizzati i seguenti interventi:
- Cappotto esterno a coibentazione dell’intera facciata del fabbricato (INTERVENTO TRAINANTE)
- Sostituzione dei serramenti per alcune delle u.i. componenti il condominio (INTERVENTO TRAINATO)
- Sostituzione del generatore di calore condominiale con nuova caldaia del tipo a condensazione (INTERVENTO TRAINANTE)
La combinazione degli scenari di intervento sopra elencati si prevede che possa portare l’edificio, che allo stato attuale risulta in classe energetica F, alla classe energetica A1.
Stay tuned… per i prossimi aggiornamenti!
"...ma il progetto dov'e' finito?"
Ormai siamo in pieno uragano Superbonus 110%.
Non è tutto gratis ma quasi… Pertanto le distorsioni della bolla edilizia, che si sta ingrandendo sempre più, stanno giungendo ora alla loro massima evoluzione.
I listini delle principali componenti, sia di natura edilizia che di natura impiantistica, coinvolti nel Superbonus, guarda caso, stanno tutti crescendo.
Gli interventi di isolamento termico con cappotto, valutati al prezzo di listino, due anni fa sarebbero stati aggiudicati al 20% di ribasso.
Ora si ritiene questi stessi prezzi non remunerativi.
Era facile prevedere che ne avremmo viste delle belle; sarà senz'altro così.
Dopo almeno tre trimestri di approfondimenti sul superbonus si è capito, chiaramente, questo concetto: il problema è diventato, principalmente, la PROCEDURA.
Cosa è ammesso e cosa no.
Chi lo può fare e chi no.
Su quali immobili si e quali immobili no.
Che cosa è ammesso dalla detrazione e cosa no.
…e via così di questo passo.
Il superbonus 110% è diventato solamente un problema di procedura.
Ma il progetto?
Si è tramutato in un aspetto assolutamente secondario; tanto qualcuno che mette su un po' di cappotto oppure installa una pompa di calore lo si trova sempre. Sul tetto il fotovoltaico in qualche modo ci starà…e troveremo un posto dove mettere gli accumulatori.
Per non parlare della direzione lavori: un accessorio assolutamente inutile.
I primi cantieri sono già partiti, ma sono pochissimi. La grande massa partirà nei prossimi mesi; allora, in cantiere, ci si accorgerà che le descrizioni di capitolato assolutamente generiche ed insufficienti, accompagnate da valutazioni progettuali anche grafiche sommarie, utili solo per aprire la pratica in comune, genereranno grossi problemi in fase di esecuzione degli stessi.
Soprattutto gli interventi di natura impiantistica, che prevedono ricorso a generatori esclusivamente elettrici come le pompe di calore, se non opportunamente valutati alla luce del fabbisogno dell'edificio e dei terminali esistenti, potranno causare gravi problematiche di funzionamento durante la prossima stagione invernale.
Lo Studio Nicolini continua lungo la sua strada: le procedure sono importanti ma vengono dopo. Innanzitutto è necessario un accurato progetto, seguito poi da una precisa direzione lavori. Sperando infine di poter lavorare con partner esecutivi (impresa di costruzioni edili, installatore impianti meccanici impianti elettrici) di comprovata professionalità.
Ci auguriamo di non doverci confrontare con il " cugggino " del committente il quale, guarda caso proprio due mesi fa, ha aperto una nuova ditta General Contractor.
Prevedo che, certamente, io e lui non andremo d'accordo...
Buona fortuna a tutti.
Non è tutto gratis ma quasi… Pertanto le distorsioni della bolla edilizia, che si sta ingrandendo sempre più, stanno giungendo ora alla loro massima evoluzione.
I listini delle principali componenti, sia di natura edilizia che di natura impiantistica, coinvolti nel Superbonus, guarda caso, stanno tutti crescendo.
Gli interventi di isolamento termico con cappotto, valutati al prezzo di listino, due anni fa sarebbero stati aggiudicati al 20% di ribasso.
Ora si ritiene questi stessi prezzi non remunerativi.
Era facile prevedere che ne avremmo viste delle belle; sarà senz'altro così.
Dopo almeno tre trimestri di approfondimenti sul superbonus si è capito, chiaramente, questo concetto: il problema è diventato, principalmente, la PROCEDURA.
Cosa è ammesso e cosa no.
Chi lo può fare e chi no.
Su quali immobili si e quali immobili no.
Che cosa è ammesso dalla detrazione e cosa no.
…e via così di questo passo.
Il superbonus 110% è diventato solamente un problema di procedura.
Ma il progetto?
Si è tramutato in un aspetto assolutamente secondario; tanto qualcuno che mette su un po' di cappotto oppure installa una pompa di calore lo si trova sempre. Sul tetto il fotovoltaico in qualche modo ci starà…e troveremo un posto dove mettere gli accumulatori.
Per non parlare della direzione lavori: un accessorio assolutamente inutile.
I primi cantieri sono già partiti, ma sono pochissimi. La grande massa partirà nei prossimi mesi; allora, in cantiere, ci si accorgerà che le descrizioni di capitolato assolutamente generiche ed insufficienti, accompagnate da valutazioni progettuali anche grafiche sommarie, utili solo per aprire la pratica in comune, genereranno grossi problemi in fase di esecuzione degli stessi.
Soprattutto gli interventi di natura impiantistica, che prevedono ricorso a generatori esclusivamente elettrici come le pompe di calore, se non opportunamente valutati alla luce del fabbisogno dell'edificio e dei terminali esistenti, potranno causare gravi problematiche di funzionamento durante la prossima stagione invernale.
Lo Studio Nicolini continua lungo la sua strada: le procedure sono importanti ma vengono dopo. Innanzitutto è necessario un accurato progetto, seguito poi da una precisa direzione lavori. Sperando infine di poter lavorare con partner esecutivi (impresa di costruzioni edili, installatore impianti meccanici impianti elettrici) di comprovata professionalità.
Ci auguriamo di non doverci confrontare con il " cugggino " del committente il quale, guarda caso proprio due mesi fa, ha aperto una nuova ditta General Contractor.
Prevedo che, certamente, io e lui non andremo d'accordo...
Buona fortuna a tutti.
BONUS 110% E GLI IMMOBILI FATISCENTI
Super bonus 110%, ovvero tutto gratis, anche su immobili fatiscenti.
Richieste di installare un bel cappotto termico di adeguato spessore e magari anche un bell’impianto fotovoltaico su un edificio semi abbandonato, marcio fin dalle fondamenta, che trasuda umidità da ogni dove, con i solai imbarcati di diversi centimetri e che gridano vendetta minacciando un cedimento da un momento all’altro, muri pieni di crepe e dove si annidano nidi di animali, tetto con infiltrazioni diffuse. Metterlo a posto? No, perché non sarebbe completamente gratis.
Eseguire gli interventi “gratis” del SuperBonus su questo edificio marcio, destinato a scomparire nel giro di pochi lustri? si… Perché è tutto gratis.
Sono le aberrazioni del concetto “tutto gratis”.
Ci sono delle gerarchie da rispettare negli interventi su immobili esistenti malridotti.
Innanzitutto l’aspetto strutturale: non si può fare alcun intervento di efficientamento o di finitura se gli elementi portanti dell’edificio non sono adeguati.
E’ necessario, prima, sistemare i muri, gli impalcati, la copertura, eventualmente anche le fondazioni.
Solo allora si potrà pensare al resto.
Poi c’è il problema della generale salubrità degli ambienti, soprattutto da un punto di vista dell’umidità di risalita del terreno; non si può cappottare una parete intrisa di umidità senza risolvere prima questo importante aspetto, anche agendo in maniera massiccia sulla superficie di contatto tra le murature interrate ed il terreno stesso.
Solo dopo aver sistemato questi aspetti prioritari si passerà alle finiture e conseguentemente anche agli impianti e agli aspetti energetici (isolamento termico, serramenti, impianto di riscaldamento, condizionamento, acqua calda sanitaria, fotovoltaico, eccetera).
Non si può perdere il senso delle cose pur di fare tutto gratis; il problema è che, siccome paga lo Stato, il professionista incaricato, l’azienda che dovrà fare i lavori e il committente diventano un’associazione a delinquere che può investire comunque decine di migliaia di euro in tema di efficientamento energetico Sfruttando il super bonus 110%, tanto non costa nulla.
Se tutto andrà comunque in malora tra poco tempo poco importa…
Un minimo di buon senso e di etica, anche professionale, non può scomparire del tutto anche in questo periodo di edilizia drogata.
Lorenzo Nicolini
Richieste di installare un bel cappotto termico di adeguato spessore e magari anche un bell’impianto fotovoltaico su un edificio semi abbandonato, marcio fin dalle fondamenta, che trasuda umidità da ogni dove, con i solai imbarcati di diversi centimetri e che gridano vendetta minacciando un cedimento da un momento all’altro, muri pieni di crepe e dove si annidano nidi di animali, tetto con infiltrazioni diffuse. Metterlo a posto? No, perché non sarebbe completamente gratis.
Eseguire gli interventi “gratis” del SuperBonus su questo edificio marcio, destinato a scomparire nel giro di pochi lustri? si… Perché è tutto gratis.
Sono le aberrazioni del concetto “tutto gratis”.
Ci sono delle gerarchie da rispettare negli interventi su immobili esistenti malridotti.
Innanzitutto l’aspetto strutturale: non si può fare alcun intervento di efficientamento o di finitura se gli elementi portanti dell’edificio non sono adeguati.
E’ necessario, prima, sistemare i muri, gli impalcati, la copertura, eventualmente anche le fondazioni.
Solo allora si potrà pensare al resto.
Poi c’è il problema della generale salubrità degli ambienti, soprattutto da un punto di vista dell’umidità di risalita del terreno; non si può cappottare una parete intrisa di umidità senza risolvere prima questo importante aspetto, anche agendo in maniera massiccia sulla superficie di contatto tra le murature interrate ed il terreno stesso.
Solo dopo aver sistemato questi aspetti prioritari si passerà alle finiture e conseguentemente anche agli impianti e agli aspetti energetici (isolamento termico, serramenti, impianto di riscaldamento, condizionamento, acqua calda sanitaria, fotovoltaico, eccetera).
Non si può perdere il senso delle cose pur di fare tutto gratis; il problema è che, siccome paga lo Stato, il professionista incaricato, l’azienda che dovrà fare i lavori e il committente diventano un’associazione a delinquere che può investire comunque decine di migliaia di euro in tema di efficientamento energetico Sfruttando il super bonus 110%, tanto non costa nulla.
Se tutto andrà comunque in malora tra poco tempo poco importa…
Un minimo di buon senso e di etica, anche professionale, non può scomparire del tutto anche in questo periodo di edilizia drogata.
Lorenzo Nicolini
Bonus 110%: la posizione dello studio nicolini
È ormai ben nota a tutti la grande opportunità offerta dalla possibilità di effettuare interventi di risparmio energetico e adeguamento sismico delle abitazioni, potendo usufruire di un’agevolazione fiscale del 110%: vengono cioè ripagati tutti i costi sostenuti più un ulteriore 10% di finanziamento.
Se si riesce ad abbinare il tutto allo sconto in fattura, cedendo il credito integrale alla ditta che effettua i lavori, e questa a sua volta li cederà ad un istituto bancario, praticamente si eseguiranno i lavori senza anticipare un euro.
Detta così è una rivoluzione nell’ambito degli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, sottoposto in questo contesto ad interventi di isolamento termico (esempio cappotto) oppure sostituzione del vecchio generatore di calore con uno nuovo del tipo a condensazione o con una pompa di calore. Questi sono i due interventi “trainanti“ che possono far rientrare nel bonus 110% anche altri ulteriori interventi di riqualificazione dell’immobile (esempio sostituzione serramenti).
E’ chiaro che, molto probabilmente, si assisterà ad un “boom” di attività nell’ambito dell’edilizia. Quindi spunteranno come funghi ditte “Super specializzate” ad eseguire rivestimenti a cappotto (il titolare fino a qualche mese prima vendeva frutta al mercato) e tecnici “espertissimi” a progettare gli interventi nel rispetto dei stringenti requisiti previsti dalla disposizione legislativa per poter usufruire del super bonus (fino a qualche giorno prima al massimo effettuavano qualche compravendita o stima).
Come studio riceviamo ormai frequentemente richieste di quantificare la prestazione professionale per effettuare l’A.P.E. (l’attestato di prestazione energetica) prima e dopo… Con ciò evidenziando il fatto che nulla si è capito delle insidie nascoste nel provvedimento che consentirà di usufruire del bonus, cioè di effettuare i lavori praticamente gratis, a spese del governo, cioè della collettività.
La nostra risposta è chiara: l’APE prima e dopo non costano nulla; il vero problema è l’esecuzione di una progettazione corretta, rispettosa dei limiti normativi ed efficace in termini di risultati, con successivi lavori eseguiti da ditte esperte nel settore. Riteniamo infatti che il punto cruciale sia quello di affrontare in maniera corretta, professionale ed efficace, la progettualità complessa nascosta dietro la realizzazione di un semplice cappotto, oppure la riqualificazione di un impianto utilizzando caldaia a condensazione o pompe di calore.
Il problema è il progetto, non è l’ape prima o dopo…
Delicati sono anche gli aspetti legati all’ottenimento delle autorizzazioni comunali, alla giusta gara d’appalto per individuare un esecutore delle opere affidabile, alla sicurezza del cantiere, alla congruità delle opere che verranno eseguite, alla corretta esecuzione delle stesse ed al controllo durante le varie fasi del cantiere.
È facile prevedere cappotti che dopo qualche anno si staccheranno dalle pareti rovinando al suolo, in quanto mal progettati, eseguiti da incompetenti e da nessuno controllati.
La posizione dello studio Nicolini
è che per quanto riguarda la propria attività nulla è cambiato anche se le sollecitazioni messe in moto da questa possibilità economica sono notevoli: prima di tutto è necessaria una progettazione eseguita in maniera professionale da tecnici esperti nel settore, successivamente è necessario un partner che segua i lavori in maniera corretta, sotto la supervisione imparziale di un direttore lavori.
Con questa visione dell’approccio al bonus 110% si muovono le risposte alle richieste di offerte che pervengono al nostro studio, e che prevedranno un approccio improntato su tre fasi distinte:
Sotto questo punto di vista l’amico dell’amico del committente (quello che sicuramente fa il prezzo migliore, metà degli altri…) è visto come un potenziale problema a meno che non dimostri adeguata esperienza e capacità organizzativa.
Il bonus 110% sarà sicuramente un’ottima occasione per lanciare l’edilizia del Paese, rimettere parzialmente in moto l’economia, far emergere parte del sommerso, riqualificare edifici obsoleti, ma potrà essere un rischio se la progettazione ed esecuzione dell’opera e non risultassero poi conformi agli standard richiesti, per richiedere gli incentivi.
Ing Lorenzo Nicolini
Se si riesce ad abbinare il tutto allo sconto in fattura, cedendo il credito integrale alla ditta che effettua i lavori, e questa a sua volta li cederà ad un istituto bancario, praticamente si eseguiranno i lavori senza anticipare un euro.
Detta così è una rivoluzione nell’ambito degli interventi di riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, sottoposto in questo contesto ad interventi di isolamento termico (esempio cappotto) oppure sostituzione del vecchio generatore di calore con uno nuovo del tipo a condensazione o con una pompa di calore. Questi sono i due interventi “trainanti“ che possono far rientrare nel bonus 110% anche altri ulteriori interventi di riqualificazione dell’immobile (esempio sostituzione serramenti).
E’ chiaro che, molto probabilmente, si assisterà ad un “boom” di attività nell’ambito dell’edilizia. Quindi spunteranno come funghi ditte “Super specializzate” ad eseguire rivestimenti a cappotto (il titolare fino a qualche mese prima vendeva frutta al mercato) e tecnici “espertissimi” a progettare gli interventi nel rispetto dei stringenti requisiti previsti dalla disposizione legislativa per poter usufruire del super bonus (fino a qualche giorno prima al massimo effettuavano qualche compravendita o stima).
Come studio riceviamo ormai frequentemente richieste di quantificare la prestazione professionale per effettuare l’A.P.E. (l’attestato di prestazione energetica) prima e dopo… Con ciò evidenziando il fatto che nulla si è capito delle insidie nascoste nel provvedimento che consentirà di usufruire del bonus, cioè di effettuare i lavori praticamente gratis, a spese del governo, cioè della collettività.
La nostra risposta è chiara: l’APE prima e dopo non costano nulla; il vero problema è l’esecuzione di una progettazione corretta, rispettosa dei limiti normativi ed efficace in termini di risultati, con successivi lavori eseguiti da ditte esperte nel settore. Riteniamo infatti che il punto cruciale sia quello di affrontare in maniera corretta, professionale ed efficace, la progettualità complessa nascosta dietro la realizzazione di un semplice cappotto, oppure la riqualificazione di un impianto utilizzando caldaia a condensazione o pompe di calore.
Il problema è il progetto, non è l’ape prima o dopo…
Delicati sono anche gli aspetti legati all’ottenimento delle autorizzazioni comunali, alla giusta gara d’appalto per individuare un esecutore delle opere affidabile, alla sicurezza del cantiere, alla congruità delle opere che verranno eseguite, alla corretta esecuzione delle stesse ed al controllo durante le varie fasi del cantiere.
È facile prevedere cappotti che dopo qualche anno si staccheranno dalle pareti rovinando al suolo, in quanto mal progettati, eseguiti da incompetenti e da nessuno controllati.
La posizione dello studio Nicolini
è che per quanto riguarda la propria attività nulla è cambiato anche se le sollecitazioni messe in moto da questa possibilità economica sono notevoli: prima di tutto è necessaria una progettazione eseguita in maniera professionale da tecnici esperti nel settore, successivamente è necessario un partner che segua i lavori in maniera corretta, sotto la supervisione imparziale di un direttore lavori.
Con questa visione dell’approccio al bonus 110% si muovono le risposte alle richieste di offerte che pervengono al nostro studio, e che prevedranno un approccio improntato su tre fasi distinte:
- Uno studio preliminare atto a garantire la fattibilità degli interventi e il loro presumibile costo.
- Un progetto esecutivo atto definire tutti i dettagli affinché la gara d’appalto sia eseguita in maniera assolutamente trasparente e tra imprese del settore che siano in grado di offrire il loro miglior prezzo nei confronti delle opere da eseguire, e ciò in maniera perfettamente confrontabile.
- Infine una direzione lavori attenta e scrupolosa affinché le caratteristiche del progetto non vengano stravolte da esecuzioni i cui protagonisti sono dei professionisti dell’ultima ora, del tutto incompetenti e raccolti qualche giorno prima da altri settori di attività che nulla hanno a che vedere con la specializzazione edilizia richiesta.
Sotto questo punto di vista l’amico dell’amico del committente (quello che sicuramente fa il prezzo migliore, metà degli altri…) è visto come un potenziale problema a meno che non dimostri adeguata esperienza e capacità organizzativa.
Il bonus 110% sarà sicuramente un’ottima occasione per lanciare l’edilizia del Paese, rimettere parzialmente in moto l’economia, far emergere parte del sommerso, riqualificare edifici obsoleti, ma potrà essere un rischio se la progettazione ed esecuzione dell’opera e non risultassero poi conformi agli standard richiesti, per richiedere gli incentivi.
Ing Lorenzo Nicolini
SOSTITUZIONE DI CALDAIE A CAMERA STAGNA CON CALDAIE DI NUOVA GENERAZIONE DEL TIPO A CONDENSAZIONE
Giungono sovente da amministratori di condominio richieste di chiarimento su una problematica che diventerà sempre più attuale nei prossimi anni; la difficoltà che si incontra quando si deve sostituire una caldaia a camera stagna a tiraggio forzato (tipo C) con una nuova che risulta però essere necessariamente del tipo a condensazione.
Tale tipologia di apparecchi non possono essere considerati similari e pertanto la sostituzione non potrebbe avvenire senza alcune preventive valutazioni.
Emergono così soluzioni che prevedono rifacimenti di canne fumarie, realizzazione di nuovi condotti singoli al servizio dello specifico apparecchio, oppure, il più delle volte, ricorrendo allo scarico in facciata il quale innesta a sua volta contenziosi tra chi abita sopra il nuovo scarico che dal nulla è spuntato sulla facciata del condominio.
In realtà la norma UNI 7129/3 consente di risolvere alcune di queste situazioni (non tutte…) in maniera tale da poter collegare il nuovo apparecchio nell’attuale sistema fumario collettivo, avendone preventivamente valutata la compatibilità tecnica.
E’ questa una valutazione che permette di giustificare la sostituzione degli apparecchi senza ulteriori interventi di adeguamento, nell’attesa che tutti gli apparecchi, prima o poi, verranno sostituiti e tutto il sistema sarà quindi collegato ad apparecchi esattamente similari. La compatibilità tecnica è una valutazione tecnico professionale che comprende l’idoneità del sistema di scarico dei fumi attuale alle nuove esigenze delle caldaie a condensazione nonché una verifica fluidodinamica delle dimensioni del condotto nei confronti delle caratteristiche dei nuovi apparecchi che man mano verranno sostituiti. Per poter effettuare questa valutazione di compatibilità tecnica occorre assumere informazioni sulla
tipologia del condotto fumario e sul numero degli allacci, ipotizzando una potenza media degli apparecchi, di solito 24kW; sarà necessario pertanto disporre di una recente video-ispezione interna del condotto da certificare.
Una volta valutata la possibilità (non sempre attuabile) di certificare la compatibilità tecnica, al limite con
prescrizioni di adeguamento non eccessivamente invasive, verrà rilasciata a tutti i condomini facenti parte
dello stesso sistema di scarico fumi, una dichiarazione che, consegnata all’installatore del nuovo a apparecchio a condensazione, gli consentirà di provvedere all’intervento senza altre ed ulteriori valutazioni.
Tale tipologia di apparecchi non possono essere considerati similari e pertanto la sostituzione non potrebbe avvenire senza alcune preventive valutazioni.
Emergono così soluzioni che prevedono rifacimenti di canne fumarie, realizzazione di nuovi condotti singoli al servizio dello specifico apparecchio, oppure, il più delle volte, ricorrendo allo scarico in facciata il quale innesta a sua volta contenziosi tra chi abita sopra il nuovo scarico che dal nulla è spuntato sulla facciata del condominio.
In realtà la norma UNI 7129/3 consente di risolvere alcune di queste situazioni (non tutte…) in maniera tale da poter collegare il nuovo apparecchio nell’attuale sistema fumario collettivo, avendone preventivamente valutata la compatibilità tecnica.
E’ questa una valutazione che permette di giustificare la sostituzione degli apparecchi senza ulteriori interventi di adeguamento, nell’attesa che tutti gli apparecchi, prima o poi, verranno sostituiti e tutto il sistema sarà quindi collegato ad apparecchi esattamente similari. La compatibilità tecnica è una valutazione tecnico professionale che comprende l’idoneità del sistema di scarico dei fumi attuale alle nuove esigenze delle caldaie a condensazione nonché una verifica fluidodinamica delle dimensioni del condotto nei confronti delle caratteristiche dei nuovi apparecchi che man mano verranno sostituiti. Per poter effettuare questa valutazione di compatibilità tecnica occorre assumere informazioni sulla
tipologia del condotto fumario e sul numero degli allacci, ipotizzando una potenza media degli apparecchi, di solito 24kW; sarà necessario pertanto disporre di una recente video-ispezione interna del condotto da certificare.
Una volta valutata la possibilità (non sempre attuabile) di certificare la compatibilità tecnica, al limite con
prescrizioni di adeguamento non eccessivamente invasive, verrà rilasciata a tutti i condomini facenti parte
dello stesso sistema di scarico fumi, una dichiarazione che, consegnata all’installatore del nuovo a apparecchio a condensazione, gli consentirà di provvedere all’intervento senza altre ed ulteriori valutazioni.
NUOVO PORTALE CIVA PER LE PRATICHE DI DENUNCIA IMPIANTI TERMICI DI POTENZA > 35 kW
Le disposizioni inserite nella Raccolta R, emanate come specificazioni tecniche applicative del Titolo II del D.M. 1.12.75 ai sensi dell’art. 26 del decreto medesimo, si applicano agli impianti centrali di riscaldamento utilizzanti acqua calda sotto pressione con temperatura non superiore a 110°C (1) e potenza nominale massima complessiva dei focolari superiore a 35kW.
Ogni qual volta, indipendentemente dalla tipologia di impianto e dalla destinazione d’uso dell’edificio ospitante tale impianto, queste condizioni siano verificate è OBBLIGATORIO presentare la pratica di denuncia dell’impianto termico. L’obiettivo principale delle suddette pratiche è quello di verificare che l’impianto in oggetto lavori in sicurezza e che siano presenti tutte le componentistiche di verifica, controllo e misura che permettono, in caso di superamento della soglia massima di pressione ammissibile in impianto, un efficace e immediato intervento. Si elenca brevemente il kit di sicurezza previsto dalla Raccolta R (per impianto con P > 35 kW – sistema di espansione del tipo a vaso chiuso):
La denuncia, in gergo comune definita semplicemente “denuncia o pratica INAIL” viene presentata all’ente competente (I.N.A.I.L. – UOT di riferimento a seconda della provincia di appartenenza dell’impianto) da maggio 2019 non più tramite supporto cartaceo ma mediante il nuovo portale internet CIVA.
https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/news-ed-eventi/news/news-rilascio-applicativo-civa-2019.html
Lo Studio Nicolini, accreditatosi presso tale portale in qualità di “progettista di impianti termici” e formatosi mediante recenti corsi di formazione, può accompagnarvi passo dopo passo nella presentazione delle vostre pratiche dall’esame progetto alla prima verifica dell’impianto.
Ogni qual volta, indipendentemente dalla tipologia di impianto e dalla destinazione d’uso dell’edificio ospitante tale impianto, queste condizioni siano verificate è OBBLIGATORIO presentare la pratica di denuncia dell’impianto termico. L’obiettivo principale delle suddette pratiche è quello di verificare che l’impianto in oggetto lavori in sicurezza e che siano presenti tutte le componentistiche di verifica, controllo e misura che permettono, in caso di superamento della soglia massima di pressione ammissibile in impianto, un efficace e immediato intervento. Si elenca brevemente il kit di sicurezza previsto dalla Raccolta R (per impianto con P > 35 kW – sistema di espansione del tipo a vaso chiuso):
- Manometro con riccio ammortizzatore
- Pressostato di minima
- Pressostato di blocco
- Flussostato
- Valvola di sicurezza
- Valvola di intercettazione del combustibile
- Termometro con pozzetto termometrico
La denuncia, in gergo comune definita semplicemente “denuncia o pratica INAIL” viene presentata all’ente competente (I.N.A.I.L. – UOT di riferimento a seconda della provincia di appartenenza dell’impianto) da maggio 2019 non più tramite supporto cartaceo ma mediante il nuovo portale internet CIVA.
https://www.inail.it/cs/internet/comunicazione/news-ed-eventi/news/news-rilascio-applicativo-civa-2019.html
Lo Studio Nicolini, accreditatosi presso tale portale in qualità di “progettista di impianti termici” e formatosi mediante recenti corsi di formazione, può accompagnarvi passo dopo passo nella presentazione delle vostre pratiche dall’esame progetto alla prima verifica dell’impianto.
Lo Studio Nicolini sta terminando in questi giorni la redazione del progetto in merito alla nuova costruzione di un agriturismo nella campagna Ovest del comune di Castiglione d’Adda.
La progettazione specialistica si articola su due fronti principali: da un lato la parte strutturale che vedrà lo sviluppo articolato di tre edifici affiancati connessi da porticati, dall’altro l’analisi energetica del fabbricato nel suo complesso come richiesto dal DDUO 2456/2017 in ambito di nuovi edifici. A completare la progettazione preliminare viene proposta al committente una prima ipotesi in merito alla soluzione impiantistica per la climatizzazione invernale, estiva degli ambienti e la ventilazione meccanica controllata.
BREVI CENNI SULL’AGRITURISMO
L’edificio si comporrà da tre fabbricati: due sagome rettangolari laterali che affiancano la parte centrale “padronale” ove saranno collocate num.3 unità abitative. Numerose sono le attività presenti nel complesso edilizio: al piano interrato si troveranno piscina, locali spa e benessere, cantine di degustazione vini e un piccolo locale destinato alla vendita al dettaglio; nella palazzina Ovest troverà spazio un bed & breakfast mentre nella palazzina Est saranno collocati gli uffici e spazi ricreativi.
PROGETTAZIONE STRUTTURALE
Le strutture portanti dell'edificio saranno realizzate con membrature in conglomerato cementizio armato ed ampio utilizzo di elementi in legno strutturali; tutte le strutture saranno ovviamente antisismiche e particolare attenzione è stata posta dallo studio delle fondazioni in virtù della particolarità del terreno su cui sorgerà l'edificio.
Soluzioni con elementi strutturali in legno sono stati adottate per aderire alle richieste di conformità ambientale della costruzione.
PROGETTAZIONE IMPIANTI MECCANICI
Dal punto di vista energetico si sono, innanzitutto, individuate le componenti dell’involucro opaco che comportano maggiori dispersioni, ovvero quelle componenti che andranno a suddividere la zona climatizzata dall’esterno (o dal terreno). Una volta individuate, grazie alla creazione di un modello energetico specifico dell’intero fabbricato, si è analizzata la migliore soluzione in ambito di coibentazione delle stesse strutture. Tale coibentazione garantirà l’attenuazione di ponti termici, una ottimale performance della struttura edilizia (che sia parete perimetrale o copertura verso esterno) e, soprattutto, permetterà il soddisfacimento delle numerose verifiche previste dal DDUO 08.03.17 n. 2456 in ambito di efficienza energetica.
La soluzione impiantistica che si è scelto di adottare tiene conto in primis delle varie utenze presenti nel complesso edilizio: vari, infatti, saranno i terminali di energia presenti a climatizzare gli ambienti (pannelli radianti a pavimento per le abitazioni residenziali, impianto canalizzato per gli appartamenti del B&B) in funzione delle effettive condizioni di utilizzo degli stessi ambienti. La produzione del vettore energetico sarà garantita da un gruppo ibrido composto da pompa di calore (in funzione sia durante il regime estivo a garantire raffrescamento ambienti, sia durante la stagione invernale – ove si abbiano temperature esterne > 2°C – a garantire riscaldamento ambienti) e caldaia del tipo a condensazione (necessaria per la produzione di acqua calda sanitaria e per garantire riscaldamento ambienti durante la stagione invernale più rigida T<2°C). La presenza della pompa di calore, unitamente alla predisposizione di un adeguato campo fotovoltaico, rende possibile il soddisfacimento dei requisiti imposti dal D.Lgs 28/2011 in merito alla percentuale di copertura del fabbisogno di energia primaria da fonti rinnovabili.
La necessità di poter gestire le numerose attività presenti in modo indipendente le une dalle altre ha reso indispensabile la individuazione di num. 7 circuiti di centrale differenti, ciascuno a servire una delle 7 zone climatizzate di cui si compone il fabbricato.
Sotto è riportata l'immagine del modello tridimensionale dell'intero complesso, alla base dell'analisi energetica effettuata con software termotecnico EDILCLIMA EC700
La progettazione specialistica si articola su due fronti principali: da un lato la parte strutturale che vedrà lo sviluppo articolato di tre edifici affiancati connessi da porticati, dall’altro l’analisi energetica del fabbricato nel suo complesso come richiesto dal DDUO 2456/2017 in ambito di nuovi edifici. A completare la progettazione preliminare viene proposta al committente una prima ipotesi in merito alla soluzione impiantistica per la climatizzazione invernale, estiva degli ambienti e la ventilazione meccanica controllata.
BREVI CENNI SULL’AGRITURISMO
L’edificio si comporrà da tre fabbricati: due sagome rettangolari laterali che affiancano la parte centrale “padronale” ove saranno collocate num.3 unità abitative. Numerose sono le attività presenti nel complesso edilizio: al piano interrato si troveranno piscina, locali spa e benessere, cantine di degustazione vini e un piccolo locale destinato alla vendita al dettaglio; nella palazzina Ovest troverà spazio un bed & breakfast mentre nella palazzina Est saranno collocati gli uffici e spazi ricreativi.
PROGETTAZIONE STRUTTURALE
Le strutture portanti dell'edificio saranno realizzate con membrature in conglomerato cementizio armato ed ampio utilizzo di elementi in legno strutturali; tutte le strutture saranno ovviamente antisismiche e particolare attenzione è stata posta dallo studio delle fondazioni in virtù della particolarità del terreno su cui sorgerà l'edificio.
Soluzioni con elementi strutturali in legno sono stati adottate per aderire alle richieste di conformità ambientale della costruzione.
PROGETTAZIONE IMPIANTI MECCANICI
Dal punto di vista energetico si sono, innanzitutto, individuate le componenti dell’involucro opaco che comportano maggiori dispersioni, ovvero quelle componenti che andranno a suddividere la zona climatizzata dall’esterno (o dal terreno). Una volta individuate, grazie alla creazione di un modello energetico specifico dell’intero fabbricato, si è analizzata la migliore soluzione in ambito di coibentazione delle stesse strutture. Tale coibentazione garantirà l’attenuazione di ponti termici, una ottimale performance della struttura edilizia (che sia parete perimetrale o copertura verso esterno) e, soprattutto, permetterà il soddisfacimento delle numerose verifiche previste dal DDUO 08.03.17 n. 2456 in ambito di efficienza energetica.
La soluzione impiantistica che si è scelto di adottare tiene conto in primis delle varie utenze presenti nel complesso edilizio: vari, infatti, saranno i terminali di energia presenti a climatizzare gli ambienti (pannelli radianti a pavimento per le abitazioni residenziali, impianto canalizzato per gli appartamenti del B&B) in funzione delle effettive condizioni di utilizzo degli stessi ambienti. La produzione del vettore energetico sarà garantita da un gruppo ibrido composto da pompa di calore (in funzione sia durante il regime estivo a garantire raffrescamento ambienti, sia durante la stagione invernale – ove si abbiano temperature esterne > 2°C – a garantire riscaldamento ambienti) e caldaia del tipo a condensazione (necessaria per la produzione di acqua calda sanitaria e per garantire riscaldamento ambienti durante la stagione invernale più rigida T<2°C). La presenza della pompa di calore, unitamente alla predisposizione di un adeguato campo fotovoltaico, rende possibile il soddisfacimento dei requisiti imposti dal D.Lgs 28/2011 in merito alla percentuale di copertura del fabbisogno di energia primaria da fonti rinnovabili.
La necessità di poter gestire le numerose attività presenti in modo indipendente le une dalle altre ha reso indispensabile la individuazione di num. 7 circuiti di centrale differenti, ciascuno a servire una delle 7 zone climatizzate di cui si compone il fabbricato.
Sotto è riportata l'immagine del modello tridimensionale dell'intero complesso, alla base dell'analisi energetica effettuata con software termotecnico EDILCLIMA EC700
RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DEGLI SPOGLIATOI A SERVIZIO DELLA PISCINA COMUNALE DI SONCINO (CR) CONTO TERMICO 2.0
Lo Studio Nicolini ha concluso nei giorni passati la progettazione relativa alla riqualificazione energetica e funzionale degli spogliatoi della piscina comunale di Soncino (CR). In seguito ad una serie di sopralluoghi si è definita la linea di intervento: si è infatti da subito riscontrato come, nella zona del fabbricato destinata a servizi igienici e docce, vi fosse una notevole risalita di umidità a carico dei tavolati interni e delle murature perimetrali dell’edificio. E’ stata pertanto immediatamente esclusa, tra le ipotesi di migliorie energetiche da apportare all’involucro opaco, quella relativa all’applicazione di uno strato di materiale del tipo isolante in polistirene espanso esternamente alla muratura perimetrale. Prima, infatti, è stato reputato fondamentale intervenire al fine di porre rimedio alla problematica della risalita di umidità dalla pavimentazione mediante parziale rifacimento della stessa.
Parallelamente si è proposto al Comune di Soncino un intervento migliorativo di efficientamento energetico che coinvolge la copertura dell’edificio, attualmente costituita da una sottile orditura lignea su cui poggiano lastre in fibrocemento amianto. La soluzione progettuale prevede, in primis, la rimozione con smaltimento in discarica specializzata dell’amianto presente sulla copertura e la successiva apposizione di un nuovo pacchetto stratigrafico comprendente 16 cm di lana minerale e una lamiera grecata esterna a protezione dello strato isolante.
Entrambi gli interventi proposti, quello relativo al rifacimento della pavimentazione e quello relativo alla realizzazione del nuovo pacchetto di copertura, con particolare riferimento agli spessori minimi degli isolanti, sono stati pensati in modo tale che il Comune di Soncino (in qualità di Soggetto Responsabile) possa accedere al Conto Termico 2.0, usufruendo pertanto degli incentivi derivanti dalla coibentazione di strutture opache orizzontali.
Lo Studio Nicolini predisporrà, nel prossimo futuro, la scheda-contratto con il GSE e seguirà in toto la pratica di recupero fiscale a favore del Comune interessato.
Parallelamente si è proposto al Comune di Soncino un intervento migliorativo di efficientamento energetico che coinvolge la copertura dell’edificio, attualmente costituita da una sottile orditura lignea su cui poggiano lastre in fibrocemento amianto. La soluzione progettuale prevede, in primis, la rimozione con smaltimento in discarica specializzata dell’amianto presente sulla copertura e la successiva apposizione di un nuovo pacchetto stratigrafico comprendente 16 cm di lana minerale e una lamiera grecata esterna a protezione dello strato isolante.
Entrambi gli interventi proposti, quello relativo al rifacimento della pavimentazione e quello relativo alla realizzazione del nuovo pacchetto di copertura, con particolare riferimento agli spessori minimi degli isolanti, sono stati pensati in modo tale che il Comune di Soncino (in qualità di Soggetto Responsabile) possa accedere al Conto Termico 2.0, usufruendo pertanto degli incentivi derivanti dalla coibentazione di strutture opache orizzontali.
Lo Studio Nicolini predisporrà, nel prossimo futuro, la scheda-contratto con il GSE e seguirà in toto la pratica di recupero fiscale a favore del Comune interessato.
IL CALCOLO DINAMICO ORARIO
PER LA DIAGNOSI ENERGETICA
Tra le novità attuali nel campo dell’energetica spicca, per interesse, la UNI EN ISO 52016-1:2018: tale normativa pone le fondamenta e disciplina l’inserimento della procedura oraria per il calcolo del fabbisogno energetico dell’edificio. Questa metodologia di calcolo consente, soprattutto per il servizio di raffrescamento ed in caso di destinazione d’uso “non residenziale”, di effettuare una valutazione più precisa ed accurata dei fabbisogni energetici poiché in grado di basare l’analisi su reali profili di utilizzo e di gestione del sistema edificio-impianto.
Essa può, attualmente, essere utilizzata solo per la realizzazione di diagnosi energetiche.
Ma analizziamo più a fondo il calcolo dinamico orario.
Il termine “orario” si riferisce semplicemente alla durata dell’intervallo elementare di calcolo.
Gli intervalli elementari di calcolo più comuni sono:
- annuale o stagionale: ormai abbandonato nei calcoli di prestazione energetica perché superato. In Italia non è mai stato utilizzato nei calcoli finalizzati alle verifiche di legge;
- mensile: è quello in uso correntemente nelle UNI-TS 11300 (sono intervalli definiti in base al calendario);
- orario: è quello che si intende introdurre con le nuove norme EN
- nei metodi dinamici il calcolo in un intervallo elementare tiene conto dei risultati del calcolo dell’intervallo precedente (o di più intervalli precedenti, come il metodo Carrier);
- nei metodi stazionari il calcolo relativo ad ogni intervallo elementare è totalmente indipendente dagli altri; ad esempio, nel calcolo mensile attuale ciò che accade in gennaio non influenza in nessun modo il calcolo relativo al mese di febbraio.
Per poter applicare tale metodologia avanzata di calcolo del fabbisogno energetico dell’edificio ci si servirà, principalmente, di profili di utilizzo: tali profili semplicemente definiscono, nell’arco temporale della giornata con step orario, alcuni dati fondamentali al calcolo della potenza di picco come, ad esempio, l’occupazione o meno di un determinato locale, la presenza di sistemi oscuranti attivi a carico dei componenti finestrati, ecc…
Lo Studio Nicolini, mediante il supporto di aggiornati software, sta testando tale nuova metodologia di calcolo applicata al complesso di uffici “San Paolo” a Milano; questo gruppo di fabbricati si colloca nella zona Ovest di Milano e ospita, tra le altre, la sede del noto settimanale "Famiglia Cristiana". Sotto un'immagine aerea della zona di interesse.
ANALISI SISMICA DI SERBATOIO CILINDRICO AD ASSE VERTICALE DESTINATO A CONTENERE FLUIDI
VERIFICA ALLO "SLOSHING" CAUSATO DA EFFETTI IDRODINAMICI
Studio Nicolini ha concluso la verifica statica di un serbatoio cilindrico ad asse verticale, di notevoli dimensioni, destinato a contenere liquidi per una industria del territorio.
L'analisi è stata condotta per accertare che, anche in condizioni sismiche, la struttura non abbia a subire danni e possa continuare l'esercizio previsto; per questo motivo oltre ad una accurata indagine spessorimetrica delle pareti del serbatoio, è stata condotta un'analisi agli elementi finiti atta ad accertare che, oltre alle condizioni statiche, le membrature metalliche siano in grado anche di sopportare le azioni sismiche, nei confronti delle quali la struttura non era stata a suo tempo progettata.
I serbatoi metallici in parete sottile sono largamente utilizzati per il contenimento di liquidi (ad esempio nel caso in esame per il contenimento di acqua ad uso antincendio) ottenuti per saldatura di virole di differente spessore.
La verifica strutturale richiede, solitamente, il calcolo statico sotto l'azione del peso proprio della struttura e della pressione idrostatica del liquido. Tuttavia, l'ubicazione del serbatoio in siti caratterizzati da rischio sismico può richiedere, in aggiunta, anche una verifica sismica. Questo aspetto della verifica strutturale è divenuto di particolare importanza anche a seguito di recenti eventi sismici avvenuti sul territorio nazionale (es. terremoto in Emilia del maggio 2012).
I serbatoi contenenti liquidi soggetti a sisma evidenziano meccanismi di collasso e danneggiamento caratteristici. Fra questi, ad esempio, si individua il cosiddetto “piede di elefante” (“elephant foot”), localizzato solitamente alla base del serbatoio e dovuto a instabilità elasto-plastica per elevate tensioni assiali di compressione combinate a tensioni circonferenziali prossime allo snervamento .
Un altro esempio di danneggiamento è la deformazione a “diamante” (“diamond shape”), dovuta invece ad instabilità elastica prodotta da elevate tensioni assiali di compressione .
Le immagini seguenti mostrano esempi di danneggiamento con gli effetti sopra descritti:
L'analisi è stata condotta per accertare che, anche in condizioni sismiche, la struttura non abbia a subire danni e possa continuare l'esercizio previsto; per questo motivo oltre ad una accurata indagine spessorimetrica delle pareti del serbatoio, è stata condotta un'analisi agli elementi finiti atta ad accertare che, oltre alle condizioni statiche, le membrature metalliche siano in grado anche di sopportare le azioni sismiche, nei confronti delle quali la struttura non era stata a suo tempo progettata.
I serbatoi metallici in parete sottile sono largamente utilizzati per il contenimento di liquidi (ad esempio nel caso in esame per il contenimento di acqua ad uso antincendio) ottenuti per saldatura di virole di differente spessore.
La verifica strutturale richiede, solitamente, il calcolo statico sotto l'azione del peso proprio della struttura e della pressione idrostatica del liquido. Tuttavia, l'ubicazione del serbatoio in siti caratterizzati da rischio sismico può richiedere, in aggiunta, anche una verifica sismica. Questo aspetto della verifica strutturale è divenuto di particolare importanza anche a seguito di recenti eventi sismici avvenuti sul territorio nazionale (es. terremoto in Emilia del maggio 2012).
I serbatoi contenenti liquidi soggetti a sisma evidenziano meccanismi di collasso e danneggiamento caratteristici. Fra questi, ad esempio, si individua il cosiddetto “piede di elefante” (“elephant foot”), localizzato solitamente alla base del serbatoio e dovuto a instabilità elasto-plastica per elevate tensioni assiali di compressione combinate a tensioni circonferenziali prossime allo snervamento .
Un altro esempio di danneggiamento è la deformazione a “diamante” (“diamond shape”), dovuta invece ad instabilità elastica prodotta da elevate tensioni assiali di compressione .
Le immagini seguenti mostrano esempi di danneggiamento con gli effetti sopra descritti:
Studio Nicolini ha elaborato il modello strutturale ed effettuate le verifiche previste dall’Eurocodice 8-4
· allo stato limite ultimo per le azioni di peso proprio, spinta idrostatica, (VERIFICA A CONDIZIONI STATICHE)
· allo stato limite SLV per azioni sismiche (VERIFICA IN CONDIZIONI SISMICHE)
· verifica di stabilità per serbatoi in acciaio - INSTABILITÀ ELASTICA
· verifica di stabilità – COLLASSO ELASTO-PLASTICO
fornendo alla Committente indicazioni precise sugli eventuali interventi di rinforzo strutturale da apportare in conseguenza delle indagini eseguite.
· allo stato limite ultimo per le azioni di peso proprio, spinta idrostatica, (VERIFICA A CONDIZIONI STATICHE)
· allo stato limite SLV per azioni sismiche (VERIFICA IN CONDIZIONI SISMICHE)
· verifica di stabilità per serbatoi in acciaio - INSTABILITÀ ELASTICA
· verifica di stabilità – COLLASSO ELASTO-PLASTICO
fornendo alla Committente indicazioni precise sugli eventuali interventi di rinforzo strutturale da apportare in conseguenza delle indagini eseguite.
APPROFONDIMENTO TEMATICO NEI RIGUARDI DI ASPETTI CONNESSI ALLA RIQUALIFICAZIONE AI FINI LOGISTICI DELL’AREA INDUSTRIALE DISMESSA
“DUE DILIGENCE” EX OLIVETTI
La “due diligence” è un concetto ripreso dell’esperienza anglo-americana, da intendersi quale iter investigativo finalizzato ad accertare i contenuti di un’attività d’impresa al fine di consentire valutazioni di natura principalmente economica.
Si tratta di un processo che viene attuato per analizzare il valore e le condizioni di un’azienda nei confronti della quale vi siano all’orizzonte acquisizioni, operazioni straordinarie o investimenti.
Il processo di “due diligence” mira a valutare la convenienza, mediante una scrupolosa raccolta di informazioni, circa la fattibilità di un affare, consentendo di identificare i possibili rischi e problematiche connesse alla sua effettiva realizzazione.
Oggetto della “due diligence” che ha visto protagonista lo studio dell’ing. Lorenzo Nicolini, in collaborazione con altri professionisti del nostro territorio, è l’area ospitante la ex OLIVETTI nel comune di Scarmango, provincia di Torino.
Sulla base di un preliminare sopralluogo effettuato nel mese di aprile nella ex sede Olivetti e grazie a una serie di documentazioni inerente certificazioni, progetti, documentazione varia di edifici, strutture, impianti, appartenenti ad interventi effettuati negli anni trascorsi, L’ing Lorenzo Nicolini si è preoccupato di elaborare questo scrupoloso approfondimento tematico (diligence) inerente aspetti di natura:
· strutturale
· antincendio (impianti e strategie in genere)
· climatizzazione ed energetica (edifici ed impianti)
al fine di evidenziare aspetti salienti da tenere in considerazione ai fini di un eventuale progetto di riqualificazione del sito industriale attualmente dismesso.
La relazione, sulla base di papabili previsioni di destinazioni d’uso, ha evidenziato nello specifico quali azioni di adeguamento, rifacimento completo, restauro, potranno essere necessarie per riqualificare al meglio, in un rapporto ottimale di costi benefici, il sito industriale dismesso oggetto dell’analisi. Lo studio effettuato ha inoltre evidenziato stime sommarie di costi ai fini di inquadrare un budget indicativo di spesa per gli interventi individuati, dopo aver collocato i fabbricati oggetto di analisi all’interno di un preciso quadro storico-culturale-edilizio.
Si tratta di un processo che viene attuato per analizzare il valore e le condizioni di un’azienda nei confronti della quale vi siano all’orizzonte acquisizioni, operazioni straordinarie o investimenti.
Il processo di “due diligence” mira a valutare la convenienza, mediante una scrupolosa raccolta di informazioni, circa la fattibilità di un affare, consentendo di identificare i possibili rischi e problematiche connesse alla sua effettiva realizzazione.
Oggetto della “due diligence” che ha visto protagonista lo studio dell’ing. Lorenzo Nicolini, in collaborazione con altri professionisti del nostro territorio, è l’area ospitante la ex OLIVETTI nel comune di Scarmango, provincia di Torino.
Sulla base di un preliminare sopralluogo effettuato nel mese di aprile nella ex sede Olivetti e grazie a una serie di documentazioni inerente certificazioni, progetti, documentazione varia di edifici, strutture, impianti, appartenenti ad interventi effettuati negli anni trascorsi, L’ing Lorenzo Nicolini si è preoccupato di elaborare questo scrupoloso approfondimento tematico (diligence) inerente aspetti di natura:
· strutturale
· antincendio (impianti e strategie in genere)
· climatizzazione ed energetica (edifici ed impianti)
al fine di evidenziare aspetti salienti da tenere in considerazione ai fini di un eventuale progetto di riqualificazione del sito industriale attualmente dismesso.
La relazione, sulla base di papabili previsioni di destinazioni d’uso, ha evidenziato nello specifico quali azioni di adeguamento, rifacimento completo, restauro, potranno essere necessarie per riqualificare al meglio, in un rapporto ottimale di costi benefici, il sito industriale dismesso oggetto dell’analisi. Lo studio effettuato ha inoltre evidenziato stime sommarie di costi ai fini di inquadrare un budget indicativo di spesa per gli interventi individuati, dopo aver collocato i fabbricati oggetto di analisi all’interno di un preciso quadro storico-culturale-edilizio.
ANALISI DI VULNERABILITA' SISMICA DI EDIFICIO IN MURATURA ADIBITO A SCUOLA
Nel Comune di Siziano, in provincia di Pavia, lo studio Nicolini ha completato la verifica per determinare l'indice di vulnerabilità sismica della locale scuola materna, realizzata in muratura portante agli inizi del secolo scorso e successivamente ampliata con diverse tecniche costruttive.
Si provvede nel seguito ed in riferimento all’incarico ricevuto a determinare l’indicatore di rischio sismico, ovvero l’indice di vulnerabilità sismica dell’edificio sede dell’asilo infantile di Siziano come in epigrafe identificato.
Tale indicatore di rischio sismico verrà determinato mediante analisi strutturali appropriate e al termine di un percorso ricco cognitivo e conoscitivo in seguito meglio e più dettagliatamente specificato.
Saranno in seguito definiti, anche a livello sommario, gli interventi eventualmente giudicati opportuni per migliorare tale indicatore di rischio (ovvero ridurre la vulnerabilità dell’edificio) e saranno definiti le incombenze a carico della proprietà dell’edificio
Che cosa è l’indicatore di rischio sismico e l’indice di vulnerabilità sismica
Il rischio sismico è un indicatore che permette di valutare l’insieme dei possibili effetti in termini di danni attesi che un terremoto può produrre in un determinato intervallo di tempo, in una determinata area, in relazione alla sua probabilità di accadimento ed al relativo grado di intensità (severità del terremoto). Esso è il risultato dell’interazione tra l’evento naturale (terremoto) e le principali caratteristiche di beni e vite esposte.
Il rischio sismico di un territorio può essere schematicamente valutato come combinazione di pericolosità (P), vulnerabilità (V) ed esposizione (E): R = P x V x E.
La pericolosità sismica P è definita come la probabilità che, in una data area e in un certo intervallo di tempo, si verifichi un terremoto che superi una soglia di intensità, magnitudo o accelerazione di picco fissata; la pericolosità è una caratteristica fisica del territorio e rappresenta la frequenza e la forza con cui si manifestano i terremoti (sismicità del sito). Il Comune di Siziano, territorio su cui sorge l’edificio oggetto di analisi, è classificato in zona di pericolosità sismica 3 (bassa sismicità, in una scala che va da un minimo di 4 ad un massimo di 1)
L’esposizione E indica la possibilità che un territorio subisca un danno più o meno elevato in termini economici, di perdita di vite umane e di beni architettonici e culturali.
La vulnerabilità sismica V è la predisposizione di una costruzione a subire danneggiamenti e crolli. Quanto più un edificio è vulnerabile (per tipologia, progettazione inadeguata, scadente qualità di materiali, modalità di costruzione e scarsa manutenzione), tanto maggiori saranno le conseguenze sulla struttura. Affinché gli edifici abbiano una bassa vulnerabilità la normativa attuale impone il rispetto di criteri antisismici, richiedendo che le strutture manifestino una risposta duttile alla sollecitazione tellurica.
Come si esprime l’indicatore di rischio sismico?
L'indice di vulnerabilità sismica, o meglio l'indicatore di rischio sismico, è un valore numerico che viene pertanto utilizzato per riassumere gli esiti di una valutazione di vulnerabilità sismica, almeno dal punto di vista numerico.
L'indicatore di rischio sismico è dato dal rapporto tra la capacità resistente del fabbricato e la domanda in termini di resistenza o spostamento prevista dalla Normativa Tecnica vigente (al momento NTC 2018), pertanto l'esito della verifica è positivo (fabbricato che soddisfa i requisiti delle Norme Tecniche) se l'indicatore è maggiore o uguale a 1, negativo se minore di 1.
Nell'ambito di una valutazione di sicurezza, in relazione anche alla tipologia costruttiva del fabbricato, le verifiche da condurre sono diverse e le vulnerabilità possono essere molteplici. L'indicatore riassume pertanto le vulnerabilità numeriche in un unico valore "di facile lettura", che non è però da considerare esaustivo in quanto nelle verifiche numeriche non vengono incluse vulnerabilità quali ad esempio la caduta di comignoli o di altri elementi non strutturali.
Nello specifico, facendo riferimento alle vigenti norme tecniche sulle costruzioni (NTC 2018) , al punto 8.3 verifiche della sicurezza si afferma:
Nelle verifiche rispetto alle azioni sismiche il livello di sicurezza della costruzione è quantificato attraverso il rapporto zE
Azione sismica massima sopportabile dalla struttura / Azione sismica massima che si utilizzerebbe nel progetto di una nuova costruzione
Come si è proceduto a valutare la vulnerabilità sismica della struttura in oggetto
In termini tecnici la vulnerabilità sismica di una struttura è pertanto rappresentata da un indicatore che mette in relazione la capacità di resistenza della struttura e la richiesta in termini di resistenza e/o spostamento del sisma.
Le procedure per la valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici possono essere condotte con diversi gradi di approfondimento e complessità di calcolo: da stime più qualitative, basate sul rilievo mediante schede delle principali caratteristiche degli elementi costitutivi dell’edificio, a complete analisi numeriche mediante metodi di calcolo lineari e non lineari. Lo studio in oggetto si è ovviamente basato su questa seconda e più completa modalità di approfondimento tecnico volto a valutare il valore zE
La stima dell’indice di vulnerabilità sismica ha seguito l’iter progettuale di ‘Valutazione della sicurezza’ di cui al paragrafo 8.5 delle NTC2018 che può essere riassunto nei seguenti passaggi.
I risultati conseguiti, sia sullo stato tensionale a cui sono sottoposte le murature portanti che gli altri elementi strutturali in legno e calcestruzzo presenti, hanno permesso alla proprietà dell'edificio di essere consapevole del livello di pericolosità sismica dello stesso e di essere ora in grado di programmare eventuali interventi di adeguamento o miglioramento sismico dell'intero complesso.
Si provvede nel seguito ed in riferimento all’incarico ricevuto a determinare l’indicatore di rischio sismico, ovvero l’indice di vulnerabilità sismica dell’edificio sede dell’asilo infantile di Siziano come in epigrafe identificato.
Tale indicatore di rischio sismico verrà determinato mediante analisi strutturali appropriate e al termine di un percorso ricco cognitivo e conoscitivo in seguito meglio e più dettagliatamente specificato.
Saranno in seguito definiti, anche a livello sommario, gli interventi eventualmente giudicati opportuni per migliorare tale indicatore di rischio (ovvero ridurre la vulnerabilità dell’edificio) e saranno definiti le incombenze a carico della proprietà dell’edificio
Che cosa è l’indicatore di rischio sismico e l’indice di vulnerabilità sismica
Il rischio sismico è un indicatore che permette di valutare l’insieme dei possibili effetti in termini di danni attesi che un terremoto può produrre in un determinato intervallo di tempo, in una determinata area, in relazione alla sua probabilità di accadimento ed al relativo grado di intensità (severità del terremoto). Esso è il risultato dell’interazione tra l’evento naturale (terremoto) e le principali caratteristiche di beni e vite esposte.
Il rischio sismico di un territorio può essere schematicamente valutato come combinazione di pericolosità (P), vulnerabilità (V) ed esposizione (E): R = P x V x E.
La pericolosità sismica P è definita come la probabilità che, in una data area e in un certo intervallo di tempo, si verifichi un terremoto che superi una soglia di intensità, magnitudo o accelerazione di picco fissata; la pericolosità è una caratteristica fisica del territorio e rappresenta la frequenza e la forza con cui si manifestano i terremoti (sismicità del sito). Il Comune di Siziano, territorio su cui sorge l’edificio oggetto di analisi, è classificato in zona di pericolosità sismica 3 (bassa sismicità, in una scala che va da un minimo di 4 ad un massimo di 1)
L’esposizione E indica la possibilità che un territorio subisca un danno più o meno elevato in termini economici, di perdita di vite umane e di beni architettonici e culturali.
La vulnerabilità sismica V è la predisposizione di una costruzione a subire danneggiamenti e crolli. Quanto più un edificio è vulnerabile (per tipologia, progettazione inadeguata, scadente qualità di materiali, modalità di costruzione e scarsa manutenzione), tanto maggiori saranno le conseguenze sulla struttura. Affinché gli edifici abbiano una bassa vulnerabilità la normativa attuale impone il rispetto di criteri antisismici, richiedendo che le strutture manifestino una risposta duttile alla sollecitazione tellurica.
Come si esprime l’indicatore di rischio sismico?
L'indice di vulnerabilità sismica, o meglio l'indicatore di rischio sismico, è un valore numerico che viene pertanto utilizzato per riassumere gli esiti di una valutazione di vulnerabilità sismica, almeno dal punto di vista numerico.
L'indicatore di rischio sismico è dato dal rapporto tra la capacità resistente del fabbricato e la domanda in termini di resistenza o spostamento prevista dalla Normativa Tecnica vigente (al momento NTC 2018), pertanto l'esito della verifica è positivo (fabbricato che soddisfa i requisiti delle Norme Tecniche) se l'indicatore è maggiore o uguale a 1, negativo se minore di 1.
Nell'ambito di una valutazione di sicurezza, in relazione anche alla tipologia costruttiva del fabbricato, le verifiche da condurre sono diverse e le vulnerabilità possono essere molteplici. L'indicatore riassume pertanto le vulnerabilità numeriche in un unico valore "di facile lettura", che non è però da considerare esaustivo in quanto nelle verifiche numeriche non vengono incluse vulnerabilità quali ad esempio la caduta di comignoli o di altri elementi non strutturali.
Nello specifico, facendo riferimento alle vigenti norme tecniche sulle costruzioni (NTC 2018) , al punto 8.3 verifiche della sicurezza si afferma:
Nelle verifiche rispetto alle azioni sismiche il livello di sicurezza della costruzione è quantificato attraverso il rapporto zE
Azione sismica massima sopportabile dalla struttura / Azione sismica massima che si utilizzerebbe nel progetto di una nuova costruzione
Come si è proceduto a valutare la vulnerabilità sismica della struttura in oggetto
In termini tecnici la vulnerabilità sismica di una struttura è pertanto rappresentata da un indicatore che mette in relazione la capacità di resistenza della struttura e la richiesta in termini di resistenza e/o spostamento del sisma.
Le procedure per la valutazione della vulnerabilità sismica degli edifici possono essere condotte con diversi gradi di approfondimento e complessità di calcolo: da stime più qualitative, basate sul rilievo mediante schede delle principali caratteristiche degli elementi costitutivi dell’edificio, a complete analisi numeriche mediante metodi di calcolo lineari e non lineari. Lo studio in oggetto si è ovviamente basato su questa seconda e più completa modalità di approfondimento tecnico volto a valutare il valore zE
La stima dell’indice di vulnerabilità sismica ha seguito l’iter progettuale di ‘Valutazione della sicurezza’ di cui al paragrafo 8.5 delle NTC2018 che può essere riassunto nei seguenti passaggi.
- Indagine conoscitiva: si definisce lo stato attuale della costruzione mediante rilievi plano-altimetrici, strutturali e dello stato di danno e deformativo della struttura.
- Analisi storico-critica: è lo strumento che guida il progettista nella ricostruzione dello stato di sollecitazione attuale alla luce delle modifiche e degli eventi che hanno interessato l’edificio nel tempo.
- Caratterizzazione meccanica dei materiali: valutazione della capacità di resistenza dei materiali mediante indagini svolte in sito o in laboratorio.
- Definizione dei livelli di conoscenza e dei conseguenti fattori di confidenza: si definiscono coefficienti riduttivi delle proprietà meccaniche dei materiali via via minori al crescere del grado di approfondimento delle indagini; si va dal livello di conoscenza 1 (lc1), il minimo consentito, al livello di conoscenza 3 (lc3), il massimo consentito.
- Analisi strutturale: determinazione della vulnerabilità del sistema strutturale esistente;
- Proposta di eventuali interventi di adeguamento e valutazione del rapporto costi/benefici ottimale
I risultati conseguiti, sia sullo stato tensionale a cui sono sottoposte le murature portanti che gli altri elementi strutturali in legno e calcestruzzo presenti, hanno permesso alla proprietà dell'edificio di essere consapevole del livello di pericolosità sismica dello stesso e di essere ora in grado di programmare eventuali interventi di adeguamento o miglioramento sismico dell'intero complesso.
OBBLIGO RINNOVO DIAGNOSI ENERGETICHE
5 dicembre 2019
La data sembra lontana ma l’azione da avviare per giungere in tempo utile alla scadenza della redazione della diagnosi energetiche, prevista dall'art. 8 del DLgs 102-2014 per le grandi imprese o per le imprese energivore, richiede adeguate tempistiche di attuazione.
L’obbligo di aggiornare la diagnosi energetica redatta ormai 4 anni or sono, implica la necessità di affidarsi a figure qualificate per assolvere con competenza alle richieste di legge; tra queste figure rientrano gli esperti in gestione dell’energia EGE certificati secondo UNICEI 11339.
Il titolare di Studio Nicolini è EGE certificato UNIEN 11339 ed in possesso dei requisiti generali di competenza confidenzialità obiettivitá e trasparenza previsti dalla norma UNI CEI EN 16247-5 , in grado pertanto di accompagnare la grande impresa ad elaborare con efficacia e per tempo il processo di diagnosi secondo UNI CEI EN 16247-1/3.
La data sembra lontana ma l’azione da avviare per giungere in tempo utile alla scadenza della redazione della diagnosi energetiche, prevista dall'art. 8 del DLgs 102-2014 per le grandi imprese o per le imprese energivore, richiede adeguate tempistiche di attuazione.
L’obbligo di aggiornare la diagnosi energetica redatta ormai 4 anni or sono, implica la necessità di affidarsi a figure qualificate per assolvere con competenza alle richieste di legge; tra queste figure rientrano gli esperti in gestione dell’energia EGE certificati secondo UNICEI 11339.
Il titolare di Studio Nicolini è EGE certificato UNIEN 11339 ed in possesso dei requisiti generali di competenza confidenzialità obiettivitá e trasparenza previsti dalla norma UNI CEI EN 16247-5 , in grado pertanto di accompagnare la grande impresa ad elaborare con efficacia e per tempo il processo di diagnosi secondo UNI CEI EN 16247-1/3.
FENOMENI METEOROLOGICI INTENSI E
INVARIANZA IDRAULICA
Nei mesi passati il nostro Paese è stato pesantemente colpito dal maltempo che ha causato danni ingenti e, purtroppo, anche numerose vittime. La progressiva ed inarrestabile crescita demografica che caratterizza i nostri tempi ha generato e genera tuttora un’inevitabile urbanizzazione delle aree rurali incontaminate. Ne deriva una crescita esponenziale delle superfici asfaltate e, dunque, impermeabili.
Il bilancio idrologico che, in natura, equilibra in ogni bacino idrografico l’apporto tra piogge meteoriche e perdite dovute a infiltrazione nel sottosuolo viene quindi a mancare.
Questo è, sicuramente, uno dei (tanti) elementi che portano al verificarsi sempre più frequente di eventi critici come quelli verificatosi a fine Ottobre: non solo i recettori finali si troveranno a dover gestire portate di piena ben più ingenti, ma l’evento critico –di piena- si verificherà con tempistiche molto più ristrette.
Ormai da qualche anno l’ingegneria idraulica (ma non solo) persegue l’obiettivo del ripristino, seppur parziale, del naturale bilancio idrologico dei bacini: non si tratta più di adattare gli alvei di valle alle portate sempre più crescenti che correranno durante l’evento critico, ma fare in modo che a monte queste portate vengano gestite mediante invasi di laminazione o casse di derivazione. Questa nuova strategia che tenta di mantenere le portate e i volumi di deflusso entranti in un determinato reticolo idrografico minori rispetto a quelli pre-esistenti all’urbanizzazione viene definita: INVARIANZA IDRAULICA.
Tra le varie applicazioni è di particolare interesse quella relativa agli impianti di drenaggio (fognature). Il DGR 248 del maggio 2018 definisce, infatti, limiti ben precisi per le massime portate ammissibili allo scarico delle reti fognarie per interventi di nuova urbanizzazione. Lo Studio Nicolini, a tal proposito, si è occupato di procedere al dimensionamento della rete di smaltimento acque nere per un’area che sarà oggetto di riqualificazione urbanistica nel comune di Cassina de’ Pecchi: per ciascun lotto sono stati definiti i valori massimi di portata scaricabile in collettore esistente. Sarà onere delle singole proprietà procedere allo smaltimento delle portate rimanenti.
Innovativa strategia è stata adottata, infine, per la gestione delle acque meteoriche: il deflusso convogliato dalle tubazioni sfocerà, dopo opportuni trattamenti, in trincee drenanti. Si tratta di strategie non strutturali attinenti all’uso del suolo atte ad incentivare l’infiltrazione e la laminazione locale delle portate.
Il bilancio idrologico che, in natura, equilibra in ogni bacino idrografico l’apporto tra piogge meteoriche e perdite dovute a infiltrazione nel sottosuolo viene quindi a mancare.
Questo è, sicuramente, uno dei (tanti) elementi che portano al verificarsi sempre più frequente di eventi critici come quelli verificatosi a fine Ottobre: non solo i recettori finali si troveranno a dover gestire portate di piena ben più ingenti, ma l’evento critico –di piena- si verificherà con tempistiche molto più ristrette.
Ormai da qualche anno l’ingegneria idraulica (ma non solo) persegue l’obiettivo del ripristino, seppur parziale, del naturale bilancio idrologico dei bacini: non si tratta più di adattare gli alvei di valle alle portate sempre più crescenti che correranno durante l’evento critico, ma fare in modo che a monte queste portate vengano gestite mediante invasi di laminazione o casse di derivazione. Questa nuova strategia che tenta di mantenere le portate e i volumi di deflusso entranti in un determinato reticolo idrografico minori rispetto a quelli pre-esistenti all’urbanizzazione viene definita: INVARIANZA IDRAULICA.
Tra le varie applicazioni è di particolare interesse quella relativa agli impianti di drenaggio (fognature). Il DGR 248 del maggio 2018 definisce, infatti, limiti ben precisi per le massime portate ammissibili allo scarico delle reti fognarie per interventi di nuova urbanizzazione. Lo Studio Nicolini, a tal proposito, si è occupato di procedere al dimensionamento della rete di smaltimento acque nere per un’area che sarà oggetto di riqualificazione urbanistica nel comune di Cassina de’ Pecchi: per ciascun lotto sono stati definiti i valori massimi di portata scaricabile in collettore esistente. Sarà onere delle singole proprietà procedere allo smaltimento delle portate rimanenti.
Innovativa strategia è stata adottata, infine, per la gestione delle acque meteoriche: il deflusso convogliato dalle tubazioni sfocerà, dopo opportuni trattamenti, in trincee drenanti. Si tratta di strategie non strutturali attinenti all’uso del suolo atte ad incentivare l’infiltrazione e la laminazione locale delle portate.
PROGETTAZIONE ESECUTIVA ANTISISMICA
DI STRUTTURE IN CARPENTERIA METALLICA
Si sono, da poco, conclusi i lavori di realizzazione di una struttura industriale ad uso cella frigorifero, progettata dallo studio Nicolini in carpenteria metallica per conto di una importante multinazionale nel settore delle carni ad uso alimentare, in comune di Piacenza.
La struttura in carpenteria metallica ha permesso di ottimizzare i tempi di realizzazione, ridurre gli ingombri ed adattarsi alle specifiche esigenze del cliente, consentendo in primis il soddisfacimento dei requisiti antisismici richiesti ormai a tutte le costruzioni, in virtù del limitato peso in esercizio.
Lo studio Nicolini progetta anche strutture in carpenteria metallica come alternativa a quelle più tradizionali in conglomerato cementizio armato in opera, riuscendo così a soddisfare le esigenze specifiche di clienti che necessitano di soluzioni flessibili, economiche e con limitati futuri costi di decostruzione.
La struttura in carpenteria metallica ha permesso di ottimizzare i tempi di realizzazione, ridurre gli ingombri ed adattarsi alle specifiche esigenze del cliente, consentendo in primis il soddisfacimento dei requisiti antisismici richiesti ormai a tutte le costruzioni, in virtù del limitato peso in esercizio.
Lo studio Nicolini progetta anche strutture in carpenteria metallica come alternativa a quelle più tradizionali in conglomerato cementizio armato in opera, riuscendo così a soddisfare le esigenze specifiche di clienti che necessitano di soluzioni flessibili, economiche e con limitati futuri costi di decostruzione.
SUPPORTO A OFFICINE MECCANICHE CHE PRODUCONO
STRUTTURE IN CARPENTERIA METALLICA
Lo studio Nicolini collabora con officine meccaniche che producono strutture metalliche, quali elementi portanti di edifici, realizzando il supporto di elaborati grafici e data base detti particolari d’officina necessari per la realizzazione delle strutture portanti.
A partire da progetti strutturali forniti, si provvede a determinare, elemento per elemento, tutti i dettagli necessari per la lavorazione dei profilati base, comprese le forometrie e le saldature indispensabili per i collegamenti, nonché la definizione di tutte le piastre necessarie per assemblare la struttura.
Tutti gli elaborati tecnici forniti, cosiddetti normalini, vengono sviluppati nel rispetto delle procedure aziendali di controllo della qualità e nel rispetto anche degli standard delle macchine a controllo numerico.
Nello specifico si procede sviluppando tutti i nodi strutturali presenti nei telai della carpenteria metallica definendo e verificando tutte le modalità di collegamento; vengono infine definiti con esattezza tutti i pesi degli elementi che concorrono a determinare il peso complessivo della struttura.
A partire da progetti strutturali forniti, si provvede a determinare, elemento per elemento, tutti i dettagli necessari per la lavorazione dei profilati base, comprese le forometrie e le saldature indispensabili per i collegamenti, nonché la definizione di tutte le piastre necessarie per assemblare la struttura.
Tutti gli elaborati tecnici forniti, cosiddetti normalini, vengono sviluppati nel rispetto delle procedure aziendali di controllo della qualità e nel rispetto anche degli standard delle macchine a controllo numerico.
Nello specifico si procede sviluppando tutti i nodi strutturali presenti nei telai della carpenteria metallica definendo e verificando tutte le modalità di collegamento; vengono infine definiti con esattezza tutti i pesi degli elementi che concorrono a determinare il peso complessivo della struttura.
VALIDAZIONE PROGETTI DI OPERE PUBBLICHE
NEL COMUNE DI MILANO
L’area un tempo utilizzata per l’esposizione universale del 2015, Expo 2015, é ora oggetto di interventi per la rifunzionalizzazione di edifici che verranno destinati a sede di attività di interesse generale. Uno di questi sarà oggetto di intervento di riqualificazione per essere destinato alla sede di Human Technopole..
L’aeroporto di Milano Linate sarà a breve oggetto di importanti opere di riqualificazione e messa in sicurezza che prevederanno l'ampliamento di un settore di edificio destinato agli imbarchi.
Il Comune di Milano provvederà alla demolizione e alla completa ricostruzione di due edifici a torre da destinarsi a edilizia residenziale pubblica in via Tofano.
I progetti esecutivi di tutti e tre gli interventi, prima di essere posti in gara per l’appalto, dovranno essere validati da un organismo terzo il quale dovrà assicurarne la qualità a livello progettuale e rispondenza alla normativa tecnica vigente. Questo processo di validazione è stato affidato a MM S p.a., società partecipata del Comune di Milano, la quale è dotata nella propria organizzazione di un organismo di validazione accreditato per poter eseguire Validazione dei progetti di importanti opere pubbliche.
Lo Studio Nicolini è stato inserito all’interno dello staff di professionisti incaricati di valutare e quindi validare i progetti di opere pubbliche come sopra descritti; la validazione consiste pertanto in un accurato ed approfondito esame dei progetti esecutivi che sono stati forniti, elaborando tutte le osservazioni che dovranno essere recepite dai professionisti incaricati della progettazione esecutiva, al fine di giungere ad una validazione definitiva di tali progetti.
Nel caso specifico lo Studio Nicolini é stato coinvolto nella validazione degli impianti meccanici e antincendio, nonché nelle valutazioni di rispetto dei requisiti di natura energetica e di rispetto delle vigenti norme sull’utilizzo razionale delle fonti energetiche.
Lo Studio Nicolini ha acquisito pertanto esperienza per porsi come componente a supporto per valutazioni specifiche all’interno di staff di professionisti facenti parti di organismi di Valutazione per la validazione dei progetti esecutivi di opere pubbliche.
L’aeroporto di Milano Linate sarà a breve oggetto di importanti opere di riqualificazione e messa in sicurezza che prevederanno l'ampliamento di un settore di edificio destinato agli imbarchi.
Il Comune di Milano provvederà alla demolizione e alla completa ricostruzione di due edifici a torre da destinarsi a edilizia residenziale pubblica in via Tofano.
I progetti esecutivi di tutti e tre gli interventi, prima di essere posti in gara per l’appalto, dovranno essere validati da un organismo terzo il quale dovrà assicurarne la qualità a livello progettuale e rispondenza alla normativa tecnica vigente. Questo processo di validazione è stato affidato a MM S p.a., società partecipata del Comune di Milano, la quale è dotata nella propria organizzazione di un organismo di validazione accreditato per poter eseguire Validazione dei progetti di importanti opere pubbliche.
Lo Studio Nicolini è stato inserito all’interno dello staff di professionisti incaricati di valutare e quindi validare i progetti di opere pubbliche come sopra descritti; la validazione consiste pertanto in un accurato ed approfondito esame dei progetti esecutivi che sono stati forniti, elaborando tutte le osservazioni che dovranno essere recepite dai professionisti incaricati della progettazione esecutiva, al fine di giungere ad una validazione definitiva di tali progetti.
Nel caso specifico lo Studio Nicolini é stato coinvolto nella validazione degli impianti meccanici e antincendio, nonché nelle valutazioni di rispetto dei requisiti di natura energetica e di rispetto delle vigenti norme sull’utilizzo razionale delle fonti energetiche.
Lo Studio Nicolini ha acquisito pertanto esperienza per porsi come componente a supporto per valutazioni specifiche all’interno di staff di professionisti facenti parti di organismi di Valutazione per la validazione dei progetti esecutivi di opere pubbliche.
CORSI DI FORMAZIONE E AGGIORNAMENTO IN MATERIA DI TUTELA DELLA SALUTE E SICUREZZA
NEI LUOGHI DI LAVORO
Si è svolto nel corso della passata settimana il corso di aggiornamento dell’Accordo Stato Regioni a carico di alcuni dipendenti di una nota azienda metallurgica lodigiana.
Lo Studio Nicolini, da anni, si preoccupa di formare lavoratori e studenti nell'ambito della sicurezza sul luogo di lavoro – D. Lgs 81/2008 “Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Si tratta di un tema importante, purtroppo all’ordine del giorno: nel nostro Paese, dall’inizio dell’anno, sono 255 gli incidenti mortali registrati sul luogo di lavoro.
La formazione risulta essere, senza alcun dubbio, uno dei più potenti mezzi che abbiamo a disposizione per contrastare questo inquietante dato.
I partecipanti al corso di aggiornamento hanno assistito ad una prima lezione teorica di 4 ore, durante la quale si sono toccati molti temi, dagli obblighi previsti dalle normative vigenti ai rischi specifici legati alla attività lavorativa.
Si è poi proceduto, nel corso del pomeriggio, ad una lezione pratica che li ha visti impegnati nello spegnimento di focolari controllati mediante l’apposita strumentazione antincendio: idranti ed estintori.
Lo Studio Nicolini, da anni, si preoccupa di formare lavoratori e studenti nell'ambito della sicurezza sul luogo di lavoro – D. Lgs 81/2008 “Tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.
Si tratta di un tema importante, purtroppo all’ordine del giorno: nel nostro Paese, dall’inizio dell’anno, sono 255 gli incidenti mortali registrati sul luogo di lavoro.
La formazione risulta essere, senza alcun dubbio, uno dei più potenti mezzi che abbiamo a disposizione per contrastare questo inquietante dato.
I partecipanti al corso di aggiornamento hanno assistito ad una prima lezione teorica di 4 ore, durante la quale si sono toccati molti temi, dagli obblighi previsti dalle normative vigenti ai rischi specifici legati alla attività lavorativa.
Si è poi proceduto, nel corso del pomeriggio, ad una lezione pratica che li ha visti impegnati nello spegnimento di focolari controllati mediante l’apposita strumentazione antincendio: idranti ed estintori.
le grandi imprese e l'obbligo della diagnosi energetica
Con il Decreto Legislativo n° 102 del 4 Luglio 2014 l’Italia ha recepito la Direttiva 2012/27/UE sull’Efficienza Energetica: obiettivo nazionale di risparmio energetico è la riduzione entro il 2020 di 20 milioni di Tonnellate Equivalenti di Petrolio (TEP) dei consumi di energia primaria.
Il D.Lgs. 102/14 supporta attivamente la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, sia pubblico che privato. Questo comporta la necessità che gli attori protagonisti degli interventi di efficienza energetica (sia a livello civile che industriale) siano qualificati, accreditati e certificati da enti terzi.
Nel decreto sono individuate le seguenti figure:
· Esperti in gestione dell’energia (Ege) – accreditati ex Uni 11339:2009
· Società di servizi energetici (Esco) – accreditate ex Uni 11352:2014
· Auditor energetici
L’ingegner Lorenzo Nicolini ha conseguito, a tal proposito, nel corso dell’anno passato la certificazione di
Esperto in Gestione dell’Energia
Si sottolinea nello specifico che, l'articolo 8 di suddetto decreto obbliga le grandi imprese e le imprese energivore ad eseguire una diagnosi energetica, nei siti produttivi localizzati sul territorio nazionale, a partire dal dicembre 2015 e successivamente ogni 4 anni.
Dunque la prossima scadenza è individuata nel mese di dicembre 2019.
Entro tale data tutte le imprese soggette indicate dal D.Lgs 102/14 dovranno adempire all’obbligo di EFFETTUARE UNA DIAGNOSI ENERGETICA al fine di attuare una politica di risparmio energetico; tale obbligo normativo giova sicuramente anche alle stesse imprese che avranno la possibilità di effettuare dei periodici “check-up” del sistema edificio-impianto, scovando eventuali eccessivi consumi indici di possibili patologie dell’involucro opaco o di malfunzionamenti dell’impianto.
Il D.Lgs. 102/14 supporta attivamente la riqualificazione del patrimonio edilizio esistente, sia pubblico che privato. Questo comporta la necessità che gli attori protagonisti degli interventi di efficienza energetica (sia a livello civile che industriale) siano qualificati, accreditati e certificati da enti terzi.
Nel decreto sono individuate le seguenti figure:
· Esperti in gestione dell’energia (Ege) – accreditati ex Uni 11339:2009
· Società di servizi energetici (Esco) – accreditate ex Uni 11352:2014
· Auditor energetici
L’ingegner Lorenzo Nicolini ha conseguito, a tal proposito, nel corso dell’anno passato la certificazione di
Esperto in Gestione dell’Energia
Si sottolinea nello specifico che, l'articolo 8 di suddetto decreto obbliga le grandi imprese e le imprese energivore ad eseguire una diagnosi energetica, nei siti produttivi localizzati sul territorio nazionale, a partire dal dicembre 2015 e successivamente ogni 4 anni.
Dunque la prossima scadenza è individuata nel mese di dicembre 2019.
Entro tale data tutte le imprese soggette indicate dal D.Lgs 102/14 dovranno adempire all’obbligo di EFFETTUARE UNA DIAGNOSI ENERGETICA al fine di attuare una politica di risparmio energetico; tale obbligo normativo giova sicuramente anche alle stesse imprese che avranno la possibilità di effettuare dei periodici “check-up” del sistema edificio-impianto, scovando eventuali eccessivi consumi indici di possibili patologie dell’involucro opaco o di malfunzionamenti dell’impianto.
AUDIT CENTRALI TERMICHE AL SERVIZIO DI IMMOBILI IN GESTIONE/PROPRIETA' ALER LODI PAVIA
Lo Studio Nicolini è stato recentemente incaricato dalla società ALER LODI-PAVIA per la redazione di un progetto di manutenzione ordinaria ed adeguamento funzionale e normativo di num. 85 impianti termici centralizzati degli edifici in proprietà o in gestione della stessa società.
I punti salienti delle verifiche, condotte dai nostri tecnici nelle centrali termiche in oggetto, sono i seguenti:
1. verifica di conformità alle norme vigenti in materia di centrali termiche ed impianto gas a servizio del generatore di calore (secondo quanto previsto dal DM 12.04.96);
2. verifica di conformità alle norme vigenti dell’impianto di riscaldamento con generatore di calore avente potenzialità superiore a 35 kW (secondo quanto previsto dalla Raccolta R – ISPESL + UNI 10412-1 ED. 2006);
A riassunto delle verifiche effettuate in loco si è proceduto quindi alla:
- redazione di reports di verifica e controllo riportanti le specifiche dei controlli effettuati rispetto agli obblighi normativi cogenti, dell’esito degli stessi e degli interventi/attività eventualmente occorrenti per consentirne la presa in carico al nuovo terzo responsabile;
- redazione di una stima degli interventi/attività eventualmente occorrenti per consentire la presa in carico delle centrali termiche al nuovo terzo responsabile.
I punti salienti delle verifiche, condotte dai nostri tecnici nelle centrali termiche in oggetto, sono i seguenti:
1. verifica di conformità alle norme vigenti in materia di centrali termiche ed impianto gas a servizio del generatore di calore (secondo quanto previsto dal DM 12.04.96);
2. verifica di conformità alle norme vigenti dell’impianto di riscaldamento con generatore di calore avente potenzialità superiore a 35 kW (secondo quanto previsto dalla Raccolta R – ISPESL + UNI 10412-1 ED. 2006);
A riassunto delle verifiche effettuate in loco si è proceduto quindi alla:
- redazione di reports di verifica e controllo riportanti le specifiche dei controlli effettuati rispetto agli obblighi normativi cogenti, dell’esito degli stessi e degli interventi/attività eventualmente occorrenti per consentirne la presa in carico al nuovo terzo responsabile;
- redazione di una stima degli interventi/attività eventualmente occorrenti per consentire la presa in carico delle centrali termiche al nuovo terzo responsabile.
ADEGUAMENTO E MESSA A NORMA DI CENTRO SPORTIVO
IN PROVINCIA DI MILANO
Una società milanese, che gestisce il centro sportivo di proprietà comunale, intende provvedere all’adeguamento normativo dello stesso in tema di prevenzione incendi e sicurezza impianti.
Lo Studio Nicolini, dopo aver effettuato diversi sopralluoghi, ha elaborato una serie di AUDIT al riguardo, indicando punto per punto le criticità rilevate.
Il centro sportivo in analisi si compone di più edifici aventi differenti caratteristiche strutturali ed impiantistiche, tra cui tendostrutture geodetiche, tribune coperte, edifici in muratura.
Per ciascuna delle attività rilevate in loco è stato effettuato un duplice lavoro di analisi:
1- si è proceduto verificando la sussistenza- o meno- di attività soggette al controllo di prevenzione incendi ai sensi del DPR 151/2011; più in particolare si è accertata la rispondenza di conformità alla normativa degli ambienti principali con riferimento al decreto ministeriale 18 marzo 1996 " norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio degli impianti sportivi”. Nel concreto ci si è soffermati sulle vie di esodo, sulla disposizione degli estintori, sulla distribuzione interna del pubblico, sulla presenza dei servizi igienici e di eventuali locali adibiti a deposito, nonché della presenza ed efficienza dei principali impianti di protezione attiva antincendio ecc...
2- Inoltre l'analisi si è concentrata sugli impianti termici alimentati a gas soggetti a DM 12.04.1996: per alcune di queste attività, infatti, la portata termica dell'impianto installato richiede ulteriore scrupoloso controllo. Particolare attenzione è stata prestata ai numerosi generatori di calore ad aria a servizio delle varie tendostrutture.
Grazie a questo lavoro di analisi, la società gestore del centro sportivo potrà procedere in futuro alla messa a norma dell'intero complesso dove, ogni giorno, si allenano centinaia di persone.
Lo Studio Nicolini, dopo aver effettuato diversi sopralluoghi, ha elaborato una serie di AUDIT al riguardo, indicando punto per punto le criticità rilevate.
Il centro sportivo in analisi si compone di più edifici aventi differenti caratteristiche strutturali ed impiantistiche, tra cui tendostrutture geodetiche, tribune coperte, edifici in muratura.
Per ciascuna delle attività rilevate in loco è stato effettuato un duplice lavoro di analisi:
1- si è proceduto verificando la sussistenza- o meno- di attività soggette al controllo di prevenzione incendi ai sensi del DPR 151/2011; più in particolare si è accertata la rispondenza di conformità alla normativa degli ambienti principali con riferimento al decreto ministeriale 18 marzo 1996 " norme di sicurezza per la costruzione e l'esercizio degli impianti sportivi”. Nel concreto ci si è soffermati sulle vie di esodo, sulla disposizione degli estintori, sulla distribuzione interna del pubblico, sulla presenza dei servizi igienici e di eventuali locali adibiti a deposito, nonché della presenza ed efficienza dei principali impianti di protezione attiva antincendio ecc...
2- Inoltre l'analisi si è concentrata sugli impianti termici alimentati a gas soggetti a DM 12.04.1996: per alcune di queste attività, infatti, la portata termica dell'impianto installato richiede ulteriore scrupoloso controllo. Particolare attenzione è stata prestata ai numerosi generatori di calore ad aria a servizio delle varie tendostrutture.
Grazie a questo lavoro di analisi, la società gestore del centro sportivo potrà procedere in futuro alla messa a norma dell'intero complesso dove, ogni giorno, si allenano centinaia di persone.
INDAGINE TERMOGRAFICA AL FINE DI ACCERTARE PATOLOGIE TERMOIGROMETRICHE ALL'INTERNO DI ABITAZIONI
Abbiamo recentemente provveduto ad effettuare una campagna di indagini all’interno di alcune abitazioni (facenti parti di un grosso complesso condominiale collocato nel comune di San Donato Milanese) al fine di accertare le cause di lamentate comparse di muffe e macchie di umidità all’interno di alcune abitazioni.
Contrariamente a quanto ipotizzato inizialmente si è accertato che tali macchie di umidità non erano dovute ad infiltrazione di acqua piovana proveniente dai terrazzi, ma bensì a patologie da condensa causate dalla presenza di ponti termici e geometrici all’interno degli ambienti analizzati.
L’indagine con termocamera, infatti, ha permesso di accertare la presenza e la forma dei ponti termici, mentre misurazioni in continuo all’interno degli ambienti hanno permesso di riscontrare il tasso di umidità relativa che raggiungeva picchi in corrispondenza delle ore con basso ricambio di aria ambiente.
Le conclusioni hanno quindi permesso di rettificare le ipotesi di intervento; non più costosissimi rifacimenti di terrazzi ma bensì gestione delle unità immobiliari (ricambio d’aria) ed eventualmente interventi localizzati in corrispondenza delle zone ad elevata trasmissione di calore, ad esempio mediante installazione di profili decorativi isolanti.
Studio Nicolini è in grado di provvedere, con utilizzo di strumentazione specialistica, ad analizzare in dettaglio con certezza le più probabili cause di comparsa di muffa all’interno dell’abitazione.
Contrariamente a quanto ipotizzato inizialmente si è accertato che tali macchie di umidità non erano dovute ad infiltrazione di acqua piovana proveniente dai terrazzi, ma bensì a patologie da condensa causate dalla presenza di ponti termici e geometrici all’interno degli ambienti analizzati.
L’indagine con termocamera, infatti, ha permesso di accertare la presenza e la forma dei ponti termici, mentre misurazioni in continuo all’interno degli ambienti hanno permesso di riscontrare il tasso di umidità relativa che raggiungeva picchi in corrispondenza delle ore con basso ricambio di aria ambiente.
Le conclusioni hanno quindi permesso di rettificare le ipotesi di intervento; non più costosissimi rifacimenti di terrazzi ma bensì gestione delle unità immobiliari (ricambio d’aria) ed eventualmente interventi localizzati in corrispondenza delle zone ad elevata trasmissione di calore, ad esempio mediante installazione di profili decorativi isolanti.
Studio Nicolini è in grado di provvedere, con utilizzo di strumentazione specialistica, ad analizzare in dettaglio con certezza le più probabili cause di comparsa di muffa all’interno dell’abitazione.
INDAGINE PREDITTIVA MEDIANTE RILIEVO TERMOGRAFICO SU QUADRI ELETTRICI IN UN'AZIENDA IN PROVINCIA DI BRESCIA
Una delle più importanti applicazioni della termografia nella manutenzione industriale è l'analisi di impianti e componenti elettrici. Le analisi termografiche in ambito elettrico si eseguono a partire dal centro di produzione dell' energia elettrica (centrale elettrica) fino al quadro di distribuzione più piccolo, collocato ad esempio in un ufficio.
La termografia è utilizzata per rilevare, nelle installazioni elettriche, le condizioni anomale (non rilevabili ad occhio nudo) che si allontanano dalle normali temperature di esercizio. I rilievi sono stati effettuati con le apparecchiature in servizio, evitando in questo modo fermi di produzione o in generale distacchi di corrente.
I metodi per l'individuazione e successiva classificazione dell’eventuale difetto sono due e si basano sulla dispersione di calore dei componenti ( relazione termodinamica ) per effetto JOULE.
• Metodo 1: si basa sull'ipotesi che, se l'intensità di corrente che fluisce attraverso due conduttori o parti elettriche è la stessa, i due particolari considerati presentano uguale temperatura.
• Metodo 2: si basa solamente sulla temperatura del componente difettoso relativa al carico di corrente effettivo in confronto alle indicazione del fabbricante o delle norme CEI
Le indagini termografiche vengono condotte utilizzando una termo camera ad infrarossi di proprietà, marca Flir mod B250 matr 456002438 con le seguenti caratteristiche:
· sensibilità termica 70mK
· risoluzione IR240x180 pixel
· intervallo letture -20 +120°C (precisione +-2°C)
· campo spettrale 7.5 -13 nanom
Dalle immagini ottenute con termocamera IR è stato possibile effettuare un monitoraggio preventivo e una diagnosi strumentale del corretto funzionamento dei vari componenti elettrici (interruttori, cavi, ecc), verificando quale sia la temperatura massima raggiunta da un qualsiasi componente.
Gli eventuali problemi rilevati con questa analisi termografia vengono dunque evidenziati e documentati con l’obiettivo di una approfondita valutazione volta a determinare l’eventuale necessità di interventi di manutenzione/sostituzione, al fine di evitare possibili aggravi di funzionamento o disservizi delle apparecchiature alimentate.
La termografia è utilizzata per rilevare, nelle installazioni elettriche, le condizioni anomale (non rilevabili ad occhio nudo) che si allontanano dalle normali temperature di esercizio. I rilievi sono stati effettuati con le apparecchiature in servizio, evitando in questo modo fermi di produzione o in generale distacchi di corrente.
I metodi per l'individuazione e successiva classificazione dell’eventuale difetto sono due e si basano sulla dispersione di calore dei componenti ( relazione termodinamica ) per effetto JOULE.
• Metodo 1: si basa sull'ipotesi che, se l'intensità di corrente che fluisce attraverso due conduttori o parti elettriche è la stessa, i due particolari considerati presentano uguale temperatura.
• Metodo 2: si basa solamente sulla temperatura del componente difettoso relativa al carico di corrente effettivo in confronto alle indicazione del fabbricante o delle norme CEI
Le indagini termografiche vengono condotte utilizzando una termo camera ad infrarossi di proprietà, marca Flir mod B250 matr 456002438 con le seguenti caratteristiche:
· sensibilità termica 70mK
· risoluzione IR240x180 pixel
· intervallo letture -20 +120°C (precisione +-2°C)
· campo spettrale 7.5 -13 nanom
Dalle immagini ottenute con termocamera IR è stato possibile effettuare un monitoraggio preventivo e una diagnosi strumentale del corretto funzionamento dei vari componenti elettrici (interruttori, cavi, ecc), verificando quale sia la temperatura massima raggiunta da un qualsiasi componente.
Gli eventuali problemi rilevati con questa analisi termografia vengono dunque evidenziati e documentati con l’obiettivo di una approfondita valutazione volta a determinare l’eventuale necessità di interventi di manutenzione/sostituzione, al fine di evitare possibili aggravi di funzionamento o disservizi delle apparecchiature alimentate.
227° FIERA AGRICOLA DI CODOGNO
Si è appena conclusa la 227esima tradizionale fiera autunnale agricola del Comune di Codogno.
Lo studio Nicolini è stato coinvolto dall'Amministrazione comunale nell'ambito della organizzazione della sicurezza della gestione della manifestazione fieristica, soprattutto con riferimento alla giornata di martedì 14 e mercoledì 15 novembre, presso il quartiere fieristico villaggio San Biagio.
Operazione sicurezza è stato il mandato affidato allo studio, che ha operato in parallelo agli uffici tecnici comunali e alle forze di polizia, nonché alla prefettura, per predisporre un piano di sicurezza complessivo alla luce della situazione che tutto il mondo sta vivendo in questo periodo, in ordine ad eventuali problematiche di ordine pubblico, nonché alla sicurezza intrinseca dello svolgimento della manifestazione.
Partendo dalle direttive emanate dal Ministero dell'Interno lo scorso giugno 2017 (la cosiddetta circolare Gabrielli), lo studio Nicolini ha implementato un piano di riorganizzazione della gestione sicurezza dell'evento, predisponendo inoltre un dettagliato piano di emergenza interno, tentando di pianificare così fin dall'inizio la gestione di eventuali emergenze che coinvolgessero l'elevato numero di visitatori (circa 20.000 nell'arco dell'intera giornata).
Anche i meno attenti avranno notato quest'anno una serie di nuovi accorgimenti atti a ridurre il rischio di eventuali infiltrazioni terroristiche, gestire al meglio l'afflusso dei visitatori, regolare le modalità di svolgimento della manifestazione all'interno dell'area recintata (in foto). Sono stati inoltre disposti limiti alla capienza massima dei visitatori contemporaneamente presenti, sono state emesse da parte del sindaco ordinanze specifiche per ridurre l'insorgenza di possibili rischi derivanti dalle attività degli espositori interni all'area fieristica.
La bella giornata di sole si è conclusa con un bilancio positivo, sia in termini di maggiore affluenza di pubblico, sia in ordine alla buona riuscita della gestione dell'emergenza tant'è che non si sono verificati problemi di sorta.
Lo studio Nicolini è stato coinvolto dall'Amministrazione comunale nell'ambito della organizzazione della sicurezza della gestione della manifestazione fieristica, soprattutto con riferimento alla giornata di martedì 14 e mercoledì 15 novembre, presso il quartiere fieristico villaggio San Biagio.
Operazione sicurezza è stato il mandato affidato allo studio, che ha operato in parallelo agli uffici tecnici comunali e alle forze di polizia, nonché alla prefettura, per predisporre un piano di sicurezza complessivo alla luce della situazione che tutto il mondo sta vivendo in questo periodo, in ordine ad eventuali problematiche di ordine pubblico, nonché alla sicurezza intrinseca dello svolgimento della manifestazione.
Partendo dalle direttive emanate dal Ministero dell'Interno lo scorso giugno 2017 (la cosiddetta circolare Gabrielli), lo studio Nicolini ha implementato un piano di riorganizzazione della gestione sicurezza dell'evento, predisponendo inoltre un dettagliato piano di emergenza interno, tentando di pianificare così fin dall'inizio la gestione di eventuali emergenze che coinvolgessero l'elevato numero di visitatori (circa 20.000 nell'arco dell'intera giornata).
Anche i meno attenti avranno notato quest'anno una serie di nuovi accorgimenti atti a ridurre il rischio di eventuali infiltrazioni terroristiche, gestire al meglio l'afflusso dei visitatori, regolare le modalità di svolgimento della manifestazione all'interno dell'area recintata (in foto). Sono stati inoltre disposti limiti alla capienza massima dei visitatori contemporaneamente presenti, sono state emesse da parte del sindaco ordinanze specifiche per ridurre l'insorgenza di possibili rischi derivanti dalle attività degli espositori interni all'area fieristica.
La bella giornata di sole si è conclusa con un bilancio positivo, sia in termini di maggiore affluenza di pubblico, sia in ordine alla buona riuscita della gestione dell'emergenza tant'è che non si sono verificati problemi di sorta.
DIAGNOSI ENERGETICHE DI IMMOBILI STORICI SITI NELLA CITTA' DI MILANO
Lo Studio Nicolini è stato incaricato da a2a energia di effettuare diagnosi energetiche edificio-impianto di numerosi immobili siti nella città di Milano per conto di Città Metropolitana. L’obiettivo principale è quello di evidenziare eventuali possibili interventi di miglioramento delle prestazioni globali del sistema edificio-impianto, al fine di conseguire auspicati obbiettivi di risparmio energetico associati a virtuose ricadute in ambito di tutela ambientale.
Tutti questi edifici hanno in comune la recente trasformazione dell’impianto centralizzato di riscaldamento mediante l’allaccio alla rete cittadina di teleriscaldamento.
Si tratta di immobili aventi destinazioni d’uso differenti: si passa dal ben noto Liceo Scientifico Da Vinci, agli Uffici di Via Vivaio (Ex sede storica della Provincia di Milano). In tutti i casi ci si è comunque trovati di fronte ad edifici caratterizzati da superfici di notevole estensione.
Nella prima fase di sopralluogo si sono quindi rilevati posizionamento ed estensione dei vari serramenti presenti, le loro caratteristiche salienti (come tipologia del telaio e del vetro singolo/doppio) e le principali stratigrafie dell’involucro opaco disperdente verso esterno (pareti perimetrali, coperture, solai contro terra, ecc…). Si sono inoltre rilevati i (sempre) numerosi ponti termici quali solette continue di balconi, terrazzi, solai intermedi, pilastri passanti, travi.
Successivamente, mediante software Edilclima EC700, noti i dati dell’impianto del TLR (principalmente numero e potenza degli scambiatori presenti in centrale termica) e le caratteristiche dell’involucro opaco, si è proceduto ad un’accurata modellazione del sistema edificio-impianto.
I dati più interessanti, ottenuti in output, non sono tanto legati alla classificazione energetica, ma bensì ai consumi annuali (MWh/anno) necessari per il solo riscaldamento. Partendo da questi dati, confrontati e verificati con i valori dei consumi storici fornitici da a2a, si sono effettuate ulteriori modellazioni ipotizzando svariate ipotesi di migliorie apportate
- all’involucro esterno: sostituzione dei serramenti con serramenti in linea con le nuove norme in termini di requisiti minimi (non si è mai presa in considerazione l’ipotesi di cappotto esterno, trattandosi nella quasi totalità dei casi di edifici siti in centro storico);
- alla regolazione d’impianto: introduzione di valvole termostatiche che vadano a regolare l’erogazione di energia di ogni singolo termosifone in base al fabbisogno termico richiesta da ogni ambiente
Da questi nuovi modelli energetici sono scaturite interessanti valutazioni in termini di risparmio annuale, alla luce anche di possibili sgravi fiscali previsti dalle vigenti Leggi, oltre che un’analisi dettagliata in termini di dispersioni dei vari componenti dell’involucro opaco.
Tutti questi edifici hanno in comune la recente trasformazione dell’impianto centralizzato di riscaldamento mediante l’allaccio alla rete cittadina di teleriscaldamento.
Si tratta di immobili aventi destinazioni d’uso differenti: si passa dal ben noto Liceo Scientifico Da Vinci, agli Uffici di Via Vivaio (Ex sede storica della Provincia di Milano). In tutti i casi ci si è comunque trovati di fronte ad edifici caratterizzati da superfici di notevole estensione.
Nella prima fase di sopralluogo si sono quindi rilevati posizionamento ed estensione dei vari serramenti presenti, le loro caratteristiche salienti (come tipologia del telaio e del vetro singolo/doppio) e le principali stratigrafie dell’involucro opaco disperdente verso esterno (pareti perimetrali, coperture, solai contro terra, ecc…). Si sono inoltre rilevati i (sempre) numerosi ponti termici quali solette continue di balconi, terrazzi, solai intermedi, pilastri passanti, travi.
Successivamente, mediante software Edilclima EC700, noti i dati dell’impianto del TLR (principalmente numero e potenza degli scambiatori presenti in centrale termica) e le caratteristiche dell’involucro opaco, si è proceduto ad un’accurata modellazione del sistema edificio-impianto.
I dati più interessanti, ottenuti in output, non sono tanto legati alla classificazione energetica, ma bensì ai consumi annuali (MWh/anno) necessari per il solo riscaldamento. Partendo da questi dati, confrontati e verificati con i valori dei consumi storici fornitici da a2a, si sono effettuate ulteriori modellazioni ipotizzando svariate ipotesi di migliorie apportate
- all’involucro esterno: sostituzione dei serramenti con serramenti in linea con le nuove norme in termini di requisiti minimi (non si è mai presa in considerazione l’ipotesi di cappotto esterno, trattandosi nella quasi totalità dei casi di edifici siti in centro storico);
- alla regolazione d’impianto: introduzione di valvole termostatiche che vadano a regolare l’erogazione di energia di ogni singolo termosifone in base al fabbisogno termico richiesta da ogni ambiente
Da questi nuovi modelli energetici sono scaturite interessanti valutazioni in termini di risparmio annuale, alla luce anche di possibili sgravi fiscali previsti dalle vigenti Leggi, oltre che un’analisi dettagliata in termini di dispersioni dei vari componenti dell’involucro opaco.
PERIZIA ASSEVERATA SULLA Funzionalità DEGLI IMPIANTI DI PROTEZIONE ATTIVA ANTINCENDIO
È stata recentemente completata la perizia asseverata per accertare l’efficienza e la funzionalità dell’impianto di protezione attiva con idranti (protezione interna ed esterna) del complesso industriale della nota marca San Pellegrino, in comune di San Pellegrino Terme (BG). Ai fini del rinnovo della conformità antincendio dell’attività, lo studio Nicolini è stato impegnato nell’accertare sul campo la funzionalità dell’esistente impianto idranti comprendente il gruppo di pressurizzazione idrica, la riserva idrica, la rete di approvvigionamento idrico e la funzionalità dell’impianto, testata mediante prove sul campo di pressione e portata.
È stata inoltre verificata la funzionalità della rete sprinkler esistente a copertura di alcuni reparti dell’attività.
La redazione della certificazione necessaria ai titolari dell’attività per rinnovare la propria conformità antincendio, è stata accompagnata da un dettagliato report che illustra i suggerimenti che sono stati forniti per migliorare l’impianto antincendio visionato. Si tratta di un documento utile ai responsabili della sicurezza dell’attività per effettuare eventuali opere di manutenzione ordinaria per poter mantenere in perfetta efficienza e funzionalità l’impianto testato.
Lo studio opera quale tecnico abilitato antincendio iscritto nell’elenco del ministero dell’interno col codice LO117I51.
È stata inoltre verificata la funzionalità della rete sprinkler esistente a copertura di alcuni reparti dell’attività.
La redazione della certificazione necessaria ai titolari dell’attività per rinnovare la propria conformità antincendio, è stata accompagnata da un dettagliato report che illustra i suggerimenti che sono stati forniti per migliorare l’impianto antincendio visionato. Si tratta di un documento utile ai responsabili della sicurezza dell’attività per effettuare eventuali opere di manutenzione ordinaria per poter mantenere in perfetta efficienza e funzionalità l’impianto testato.
Lo studio opera quale tecnico abilitato antincendio iscritto nell’elenco del ministero dell’interno col codice LO117I51.
TERMOREGOLAZIONE E CONTABILIZZAZIONE DEL CALORE PER CONTO DI AMMINISTRATORI CONDOMINIALI
Per conto di numerosi amministratori condominiali nostri clienti, abbiamo appena concluso di progettare e di accertare mediante un'accurata direzione dei lavori, gli interventi obbligatori per legge aventi come scopo la termoregolazione dei singoli ambienti e la contabilizzazione del calore degli impianti di riscaldamento centralizzato, tipicamente inseriti in condomini residenziali.
Gli interventi sono stati preceduti da una dettagliata mappatura di ogni singolo corpo scaldante, al fine di certificarne la potenza installata; sono state indicati gli interventi più opportuni per migliorare la centrale termica dell'impianto, apportando tutti quei miglioramenti necessari per la piena ed efficace funzionalità del nuovo sistema di termoregolazione.
Nel contempo si è provveduto anche ad effettuare interventi per il bilanciamento idraulico degli stessi impianti, soprattutto agendo mediante l'utilizzo di valvole dinamiche e del tipo preregolabile.
I progetti prevedono anche la definizione dei millesimi di riscaldamento, calcolati secondo le norme vigenti UNI 10200, nonché fornire ai condomini un dettagliato regolamento con cui ripartire in futuro i costi di esercizio.
Per alcuni di questi interventi, la consulenza del nostro studio proseguirà fornendo negli anni il servizio di bollettazione dei consumi, alla luce delle letture consegnate dalla ditta specializzata, in affiancamento all'amministratore di condominio. Tale servizio di bollettazione permette anche di monitorare l'efficienza complessiva dell'impianto e di accertare i risparmi energetici effettivamente conseguiti.
Gli interventi sono stati preceduti da una dettagliata mappatura di ogni singolo corpo scaldante, al fine di certificarne la potenza installata; sono state indicati gli interventi più opportuni per migliorare la centrale termica dell'impianto, apportando tutti quei miglioramenti necessari per la piena ed efficace funzionalità del nuovo sistema di termoregolazione.
Nel contempo si è provveduto anche ad effettuare interventi per il bilanciamento idraulico degli stessi impianti, soprattutto agendo mediante l'utilizzo di valvole dinamiche e del tipo preregolabile.
I progetti prevedono anche la definizione dei millesimi di riscaldamento, calcolati secondo le norme vigenti UNI 10200, nonché fornire ai condomini un dettagliato regolamento con cui ripartire in futuro i costi di esercizio.
Per alcuni di questi interventi, la consulenza del nostro studio proseguirà fornendo negli anni il servizio di bollettazione dei consumi, alla luce delle letture consegnate dalla ditta specializzata, in affiancamento all'amministratore di condominio. Tale servizio di bollettazione permette anche di monitorare l'efficienza complessiva dell'impianto e di accertare i risparmi energetici effettivamente conseguiti.
CERTIFICAZIONE DI RESISTENZA AL FUOCO DELLE STRUTTURE DI EDIFICIO MULTIPIANO
Per conto di MM SpA - comune di Milano si è provveduto ad effettuare valutazioni e successive certificazioni di resistenza al fuoco, con metodo analitico, di alcuni elementi strutturali in conglomerato cementizio armato costituenti la struttura portante di un edificio multipiano e relativa autorimessa sita in Milano.
Scopo della verifica e successiva certificazione è quello di valutare le prestazioni di resistenza al fuoco (in questo caso
R 90) che tali strutture devono garantire in caso di incendio, essendo le attività soggette controllo dei VVF .
Trattandosi di molteplici e interconnesse strutture, di varie geometrie e senza certi parametri tali da poter ricorrere al metodo semplificato tabellare, si è provveduto a effettuare una certificazione per via analitica di tutte le strutture simulando il telaio portante dell'intero edificio e della struttura dell'autorimessa, ricavandone le presunte armature minime in regime a freddo statico e verificando che le stesse siano adeguate in caso di Stato limite di incendio.
Tale analisi ha permesso alla committente MM di evitare costosissime opere di protezione al fuoco di molteplici elementi strutturali, provvedendo solo a ripristinare parti ammalorate della struttura.
In figura un estratto dell'organismo strutturale tipico di cui si è effettuata la modellazione e, qui sotto, la mappa termica di una delle sezioni oggetto di certificazione.
Scopo della verifica e successiva certificazione è quello di valutare le prestazioni di resistenza al fuoco (in questo caso
R 90) che tali strutture devono garantire in caso di incendio, essendo le attività soggette controllo dei VVF .
Trattandosi di molteplici e interconnesse strutture, di varie geometrie e senza certi parametri tali da poter ricorrere al metodo semplificato tabellare, si è provveduto a effettuare una certificazione per via analitica di tutte le strutture simulando il telaio portante dell'intero edificio e della struttura dell'autorimessa, ricavandone le presunte armature minime in regime a freddo statico e verificando che le stesse siano adeguate in caso di Stato limite di incendio.
Tale analisi ha permesso alla committente MM di evitare costosissime opere di protezione al fuoco di molteplici elementi strutturali, provvedendo solo a ripristinare parti ammalorate della struttura.
In figura un estratto dell'organismo strutturale tipico di cui si è effettuata la modellazione e, qui sotto, la mappa termica di una delle sezioni oggetto di certificazione.
BOLLETTE DI RIPARTIZIONE DEI COSTI ENERGETICI DI UN CONDOMINIO
Sono state consegnate le bollette di ripartizione dei costi dei servizi energetici degli edifici condominiali asserviti da impianto centralizzato di riscaldamento ed eventuale produzione di acqua calda sanitaria
Agli amministratori condominiali, da cui abbiamo ricevuto l'incarico del servizio di bollettazione dei costi, abbiamo consegnato i prospetti finali della stagione di riscaldamento 2016/2017, elaborando I dati desunti dalle letture effettuate sui ripartitori, sui contatori di energia termica utile al servizio delle varie zone di riscaldamento
Il servizio di ripartizione dei costi energetici, bollettazione, è effettuato in conformità alla norma UNI 10 200 e tiene conto dei nuovi regolamenti di ripartizione dei costi energetici, dei nuovi millesimi di riscaldamento nonché dei consumi e dei costi rilevati tramite fatture condominiali.
L'elaborazione dei dati consente anche di effettuare analisi sull'andamento complessivo dell'impianto, confrontando dati storici annuali, dati climatici stagionali quali ad esempio i gradi giorno della località per la stagione considerata, nonché di fornire utili suggerimenti alle ditte incaricate della conduzione degli impianti affinché si possano conseguire ulteriori risparmi energetici solo agendo sulle modalità di conduzione di tali impianti.
Agli amministratori committenti viene fornito pertanto un servizio completo anche di consulenza per risolvere le numerosissime problematiche e criticità che emergono in questa prima fase di applicazione delle nuove norme sulla ripartizione dei costi energetici.
Agli amministratori condominiali, da cui abbiamo ricevuto l'incarico del servizio di bollettazione dei costi, abbiamo consegnato i prospetti finali della stagione di riscaldamento 2016/2017, elaborando I dati desunti dalle letture effettuate sui ripartitori, sui contatori di energia termica utile al servizio delle varie zone di riscaldamento
Il servizio di ripartizione dei costi energetici, bollettazione, è effettuato in conformità alla norma UNI 10 200 e tiene conto dei nuovi regolamenti di ripartizione dei costi energetici, dei nuovi millesimi di riscaldamento nonché dei consumi e dei costi rilevati tramite fatture condominiali.
L'elaborazione dei dati consente anche di effettuare analisi sull'andamento complessivo dell'impianto, confrontando dati storici annuali, dati climatici stagionali quali ad esempio i gradi giorno della località per la stagione considerata, nonché di fornire utili suggerimenti alle ditte incaricate della conduzione degli impianti affinché si possano conseguire ulteriori risparmi energetici solo agendo sulle modalità di conduzione di tali impianti.
Agli amministratori committenti viene fornito pertanto un servizio completo anche di consulenza per risolvere le numerosissime problematiche e criticità che emergono in questa prima fase di applicazione delle nuove norme sulla ripartizione dei costi energetici.
adeguamento alle norme di prevenzione incendi di un capannone industriale
Per una importante industria ubicata nel lodigiano, si è provveduto alla proposta di un progetto di adeguamento e messa norma antincendio del complesso dell'attività, riguardante depositi di materiali plastici e linee produttive, effettuando una comparazione tra i vincoli imposti dall'approccio tradizionale alla prevenzione incendi, tipico di attività non normate e con l'utilizzo del D.M.10/03/1998 e l'approccio moderno fornito dall'utilizzo del nuovo codice di prevenzione incendi DM 03.08.2015.
Il confronto tra le due possibili soluzioni di adeguamento ha permesso al titolare dell'attività di effettuare un bilancio di tipo principalmente economico, scegliendo tra le due quella che meglio garantisse anche la riduzione delle interferenze con le linee produttive e la produzione stessa.
Sotto questo punto di vista l'approccio tramite nuovo codice di prevenzione incendi, ha permesso di ridurre notevolmente l'impegno economico richiesto dal dover garantire il requisito di resistenza strutturale R negli elementi portanti degli ambienti deposito, potendo contare su profili di rischio più consoni all'ambiente oggetto di adeguamento.
Conseguenti alle valutazioni prestazionali determinate, sono stati svolti infine tutti i progetti esecutivi, sia di natura impiantistica che di natura edilizia, atti a garantire la piena conformità antincendio per l’adeguamento dell'attività.
Il confronto tra le due possibili soluzioni di adeguamento ha permesso al titolare dell'attività di effettuare un bilancio di tipo principalmente economico, scegliendo tra le due quella che meglio garantisse anche la riduzione delle interferenze con le linee produttive e la produzione stessa.
Sotto questo punto di vista l'approccio tramite nuovo codice di prevenzione incendi, ha permesso di ridurre notevolmente l'impegno economico richiesto dal dover garantire il requisito di resistenza strutturale R negli elementi portanti degli ambienti deposito, potendo contare su profili di rischio più consoni all'ambiente oggetto di adeguamento.
Conseguenti alle valutazioni prestazionali determinate, sono stati svolti infine tutti i progetti esecutivi, sia di natura impiantistica che di natura edilizia, atti a garantire la piena conformità antincendio per l’adeguamento dell'attività.
isolamenti termici e impianti di climatizzazione di una villa in comune di Lodi
Si è riusciti a raggiungere in fase di progettazione la massima classificazione energetica regionale (A4) grazie all'adozione di sistemi di isolamento termico delle pareti delle coperture, qualità degli infissi e utilizzo di fonti rinnovabili tali da garantire, oltre il soddisfacimento dei requisiti minimi richiesti dagli attuali legislazioni in tema di risparmio energetico, anche la qualifica di NZEB (Near Zero Energy Building), cioè edificio a energia quasi zero.
In tale tipo di edificio infatti l'uso delle fonti di energia primaria entranti nel sistema, tipicamente gas metano ed energia elettrica, vengono praticamente compensate in toto dalle fonti rinnovabili utilizzate all'interno dello stesso sistema, con bilancio pressoché pari.
L'edificio è dotato del più moderni sistemi di gestione dell'energia per il riscaldamento, il condizionamento estivo e la ventilazione meccanica controllata, facendo uso di sistemi ibridi metano/pompa di calore, campo solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria e campo solare fotovoltaico per la produzione di energia elettrica.
La ventilazione meccanica controllata è in grado di sfruttare sistemi di free cooling per il raffreddamento notturno senza dispendio energetico.
In tale tipo di edificio infatti l'uso delle fonti di energia primaria entranti nel sistema, tipicamente gas metano ed energia elettrica, vengono praticamente compensate in toto dalle fonti rinnovabili utilizzate all'interno dello stesso sistema, con bilancio pressoché pari.
L'edificio è dotato del più moderni sistemi di gestione dell'energia per il riscaldamento, il condizionamento estivo e la ventilazione meccanica controllata, facendo uso di sistemi ibridi metano/pompa di calore, campo solare termico per la produzione di acqua calda sanitaria e campo solare fotovoltaico per la produzione di energia elettrica.
La ventilazione meccanica controllata è in grado di sfruttare sistemi di free cooling per il raffreddamento notturno senza dispendio energetico.
struttura portante antisismica in conglomerato cementizio armato di una villa bifamiliare
in comune di Lodi
La struttura, pur rifacendosi ai tradizionali sistemi costruttivi con tipologia portante a telaio in conglomerato cementizio armato, ricerca le modalità costruttive più interessanti per garantire allo stesso tempo la resistenza sismica richiesta del sito di costruzione, e le modalità per evitare un eccessivo numero di pilastri distribuiti anche in mezzo alle pareti, al fine di garantire la maggior flessibilità distributiva possibile, e la realizzazione di ampie aperture finestrate.
Alle murature di confine sono state demandate solo funzioni di isolamento termico, isolamento acustico, e garanzia di una adeguata inerzia termica complessiva, togliendo loro la funzione portante che avrebbe richiesto eccessivi spessori e limitazione al numero di dimensione delle aperture.
La copertura in legno, con elementi portanti principali in lamellare, trova in elementi di calcestruzzo armato il loro principali punti di appoggio garantendo stabilità anche nei confronti
Alle murature di confine sono state demandate solo funzioni di isolamento termico, isolamento acustico, e garanzia di una adeguata inerzia termica complessiva, togliendo loro la funzione portante che avrebbe richiesto eccessivi spessori e limitazione al numero di dimensione delle aperture.
La copertura in legno, con elementi portanti principali in lamellare, trova in elementi di calcestruzzo armato il loro principali punti di appoggio garantendo stabilità anche nei confronti
ADEGUAMENTO ANTINCENDIO DI UN COMPLESSO EDILIZIO NEL COMUNE DI MILANO
Verificata la presenza delle seguenti attività soggette a controllo di prevenzione incendio:
- Edifici civili (16 scale e 390 appartamenti totali) di altezza antincendio pari a 24 e superiore a 32 m - Tre centrali termiche di portata termica cadauna di circa 500 kW a gas metano. - Tre autorimesse interrate per circa 220 posti auto. |
In sinergia con un pool di professionisti interessati alla riqualificazione funzionale e manutenzione straordinaria del complesso edilizio, lo studio Nicolini ha provveduto ad integrare i rilievi edilizi necessari per la caratterizzazione antincendio del complesso edilizio e delle attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco.
Successivamente ad un primo audit antincendio condotto per evidenziare le principali difformità dalle norme tecniche di riferimento ai fini della sicurezza antincendio, sono state comunicate ai professionisti incaricati tutte le misure di adeguamento necessarie per la piena rispondenza delle attività alle normative tecniche di settore.
L'audit di prevenzione incendi ha riguardato sia le componenti edilizie, sia le parti impiantistiche (impianto adduzione gas, impianto idrico antincendio, impianto elettrico).
Sono state condotte valutazioni, sia di tipo tabellare che di tipo analitico, sulla resistenza al fuoco delle strutture portanti in conglomerato cementizio armato.
È in corso l'esame progetto da parte dei vigili del fuoco di Milano.
RIQUALIFICAZIONE ENERGETICA DI CONDOMINIO RESIDENZIALE A SUD DI MILANO
Edificio a torre con 8 piani fuoriterra, con gravi problematiche relative alla stabilità e consistenza delle facciate:
- consistenza ed adesione dell'intonaco; - presenza di numerosi ponti termici da cui note patologie di condensa internamente agli appartamenti; - presenza di screpolature, cavillature, crepe nell'intonaco; - infiltrazioni da alcuni lastrici solari negli appartamenti sottostanti / infiltrazioni attraverso balconi. Si è proceduto con una prima fase di rilievo geometrico a cui è seguito poi il censimento e la catalogazione delle cause del degrado, avvalendosi anche di specifici strumenti come la termocamera ad alta risoluzione. |
Si è dunque analizzata l'opportunità di applicare in sede di manutenzione straordinaria della facciata una soluzione con tecnica "a cappotto" al fine di apportare un consistente beneficio in termini di riduzione dei consumi.
Dallo studio del caso si è infine accertato che sarebbe preventivabile un risparmio di combustibile pari circa a 230 MWh valorizzabili attualmente a circa 19.000 €/anno.
Il tempo di ritorno del maggiore investimento rispetto ad un intervento con tecnica tradizionale di rasatura semplice al netto del recupero fiscale possibile per le diverse soluzioni risulta pari ad 1 ANNO.
Dallo studio del caso si è infine accertato che sarebbe preventivabile un risparmio di combustibile pari circa a 230 MWh valorizzabili attualmente a circa 19.000 €/anno.
Il tempo di ritorno del maggiore investimento rispetto ad un intervento con tecnica tradizionale di rasatura semplice al netto del recupero fiscale possibile per le diverse soluzioni risulta pari ad 1 ANNO.